OSTIGLIA – La situazione ieri è (apparentemente) tranquilla ma è chiaro che fino alla fine della prossima settimana non mancheranno gli scambi di opinioni tra i lavoratori (e i sindacati) da un lato e l’azienda dall’altro. I primi preoccupati per una crisi aziendale che potrebbe portare alla chiusura dello stabilimento e la seconda che prova a spargere acqua sul fuoco ma che, al momento, non sembra intenzionata a ricorrere agli ammortizzatori sociali. Nel frattempo i dipendenti della Tecnofer di Ostiglia hanno osservato ieri una giornata di sciopero mentre nella giornata di lunedì, salvo imprevisti dell’ultim’ora che portino a un peggioramento ulteriore della situazione, dovrebbero tornare al lavoro. Permane comunque lo stato di agitazione tanto che le stesse parti sociali (i dipendenti – i 70 di Ostiglia e i poco più di dieci dello stabilimento di Calto, anch’esso a rischio chiusura – sono seguiti da Fiom-Cgil e Fim-Cisl) hanno confermato che valuteranno giorno per giorno le azioni da adottare, sia che arrivino notizie negative sia che permanga una situazione di stallo senza notizie positive per i lavoratori.
Una situazione dunque di tensione strisciante e pienamente comprensibile visto che, come ribadito dai sindacati, il rischio chiusura è arrivato come un fulmine a ciel sereno: sempre lunedì, in mattinata, dovrebbe avvenire l’incontro con la proprietà richiesto dall’amministrazione comunale.