SANGUINETTO Prosegue, dopo lo sciopero di mercoledì scorso, lo stato d’agitazione dei lavoratori della Unilever di Sanguinetto. Un protesta motivata dalla decisione presa dalla multinazionale britannica-olandese di dichiarare in esubero 77 dipendenti (tra questi vi sono anche quindici mantovani). Licenziamenti in vista, dunque, allo stabilimento di via Roma. Stabilimento che però non sarà totalmente chiuso, perché la Unilever non vuole abbandonare l’Italia, delocalizzando in altri paesi. A confermarlo è l’azienda stessa che precisa che gli esuberi riguardano «esclusivamente l’area dello stabilimento relativa ai dadi da brodo tradizionali e non le altre produzioni alimentari». E la motivazione sarebbe economica. La domanda del mercato di dadi da brodo è in diminuzione e per la Unilever è necessario riorganizzare la produzione a Sanguinetto per garantire un futuro allo stabilimento. «L’intervento serve a consentire il prosieguo delle altre produzioni attualmente presenti e mettere il sito nelle condizioni di poter cogliere le eventuali opportunità future – ha proseguito la multinazionale – Sanguinetto mantiene infatti delle importanti carte da giocare, come la produzione dei dadi in gel».
Matteo Vincenzi