VIADANA Tra le voci critiche rispetto ad alcuni punti del piano diritto allo studio per l’anno scolastico 2019-2020, approvato nel corso del consiglio comunale di venerdì sera, vi è quella del capogruppo della civica “Il Grande Fiume” Dario Anzola. «Mentre si discuteva il piano – ricorda l’esponente d’opposizione – mi è sembrato doveroso sottolineare la scarsità dei fondi per le attività integrative dedicate agli istituti comprensivi viadanesi. L’importo totale è di soli 5mila euro, suddivisi tra tutti gli istituti. Di questi, soli 200 euro vanno all’istituto “Figlie dell’oratorio”. È vero, esiste una convenzione, seppur ora seriamente ridotta rispetto a prima, che prevede altri fondi per tale istituito, ma vedere attribuita questa cifra per attività integrative lascia un certo amaro in bocca, considerandone l’utilità sociale. Insomma, si tratta di un piano diritto allo studio che non ha convinto nemmeno la maggioranza a quanto pare, dal momento che solo in sette consiglieri hanno deciso di approvarlo. Inoltre, poiché molti genitori lamentano da tempo problemi relativi al servizio mensa, ho cercato di capirne i motivi: a tal proposito l’assessore Ilaria Zucchini – incalza Anzola – deve spiegarci come mai dall’anno scorso non sia stata più convocata la commissione mensa. Infine, considerandone l’importanza dal punto di vista strategico territoriale, sarebbe interessante sapere perché a due incontri su due, l’assessore all’istruzione di Viadana non abbia partecipato al tavolo di dimensionamento scolastico provinciale. Quali impegni istituzionali per ben due volte non le hanno consentito di partecipare? Una volta è stata sostituita dal sindaco Alessandro Cavallari e una seconda nessuno ha rappresentato Viadana al tavolo di lavoro. A tali interrogativi l’assessore Zucchini si è rifiutata di rispondere. Creare un piano diritto allo studio non è facile e richiede molte risorse che, oltre a quelle economiche, comprendono la volontà e l’impegno da parte di chi ha responsabilità amministrative. Partecipare agli incontri in provincia e convocare la commissione mensa – conclude il consigliere viadanese – ritengo ne siano due chiari esempi». (l.c.)