La settimana inizia con la pioggia, ma arriverà presto l’estate di San Martino. L’ingresso di un fronte perturbato occidentale produrrà oggi un netto peggioramento del tempo con cielo coperto già dalla mattinata e piogge sparse dal tardo pomeriggio, anche se in un contesto non freddo per la persistenza di correnti sudoccidentali miti (massime sui 16/17 gradi). Su Mantova sono previsti al massimo una decina di millimetri di pioggia, quasi a conclusione di un mese che ha visto cadere sulla città circa 85 millimetri d’acqua, un dato sostanzialmente in linea con i valori medi mensili degli ultimi quarant’anni.
Al momento l’autunno non vede all’orizzonte pericolose perturbazioni sciroccali come quelle che l’anno scorso hanno prodotto il mese di novembre più piovoso degli ultimi cinquant’anni, con disastrosi episodi di acqua alta in laguna veneta e una piena eccezionale del Po. Oppure come quello di Vaia, la depressione che tanti disastri ha provocato alla fine di ottobre del 2018, unitamente ad una pericolosa piena dei fiumi subalpini. Siamo tuttavia nel periodo più a rischio dell’anno: nell’ultimo decennio non si contano gli episodi alluvionali a cavallo tra ottobre e novembre. Rimane vivo il ricordo dell’alluvione dell’est del veronese e di Vicenza il 1° novembre del 2010.
La perturbazione in transito nel pomeriggio si sposterà abbastanza velocemente verso il centro-sud. Già domattina avanzerà sul nord Italia un certo miglioramento. Compariranno ampie schiarite anche sul mantovano unitamente a correnti occidentali un po’ più fresche. Apriranno però la strada all’alta pressione delle Azzorre che almeno fino a venerdì compreso manterrà condizioni di bel tempo con giornate miti. Arriverà in sostanza quel periodo di tempo autunnale ma decisamente mite noto come «estate di San Martino», caratterizzato dalla presenza dell’alta pressione e da giornate molto gradevoli, non lontane dai 20 gradi. Il rovescio della medaglia saranno le nebbie nelle ore notturne e il netto peggioramento della qualità dell’aria a partire dalla metà della settimana.
Proprio l’aria stagnante delle situazioni anticicloniche autunnali e invernali accumula progressivamente batteri, virus e sostanze tossiche, soprattutto nelle grandi città. Meglio contare quindi su un tipo di tempo più dinamico e perturbato, con piogge frequenti e buona ventilazione.
Il lato positivo del tempo dei prossimi giorni è dato dalle «ottobrate», belle giornate di sole che con buona probabilità potranno interessare anche il prossimo fine settimana.
Dopo una partenza raramente tanto fredda l’autunno si prende ora una pausa. Né si notano all’orizzonte irruzioni fredde a lungo termine. Del resto, l’eventuale arrivo del gelo già nella prima metà di novembre è piuttosto raro, rarissimo alla fine di ottobre.
L’episodio gelido più intenso di ottobre risale al 1997 con minime fino a -3° nelle campagne negli ultimissimi giorni del mese (-1° in città). E nel lontano 1920, il giorno 31 caddero sulla città anche due centimetri di neve.
Alessandro Azzoni