MANTOVA Praticamente una beffa mai vista prima. Una Pasqua come quella di quest’anno – con temperature tra 26 e 27 gradi in pianura – capita più o meno ogni cent’anni. E non c’è traccia, nel dopoguerra, di un così lungo periodo caldo e soleggiato nella prima decade di aprile. Non si è vista una sola nuvola dal 2 aprile a ieri mattina, mentre da martedì scorso la temperatura diurna ha sempre superato i 23 gradi, per salire oltre quota 26° sia sabato che nel giorno di Pasqua (fino a 27° in molte stazioni di rilevamento dell’area pedemontana della provincia). Non sono però valori record: nel 2011, giorno 9, a Mantova si arrivò a 32 gradì. Record è stata semmai una così lunga serie mite tanto presto nel corso della primavera.
Importante è stato anche lo scarto termico con i primi giorni di un mese iniziato con pesanti gelate tardive, quindi con temperature di 1-2 gradi sottozero.
La leggera attenuazione dell’alta pressione ha permesso ieri il transito di nubi alte e sottili provenienti da ovest, unite ad un calo parziale delle temperature che non hanno superato i 23 gradi e mezzo. Un più deciso cambiamento arriverà oggi grazie all’arrivo di masse di aria fredda dalla Scandinavia. Investiranno in misura più massiccia i Balcani, ma parte di esse interesserà anche le regioni adriatiche penetrando in Valpadana nel pomeriggio. Dopo una mattinata ancora soleggiata e mite (massime sui 22/23°) nel tardo pomeriggio di oggi noteremo un certo aumento delle nubi unito ad un rinforzo dei venti di bora, più intensi in serata. Il cambiamento si farà sentire soprattutto domani: l’aria fredda da est, unita ad una modesta nuvolosità, farà scendere le temperature massime di poco al di sotto dei 20 gradi. Da giovedì riprenderà vigore l’alta pressione; garantirà tempo buono e via via più caldo almeno fino all’inizio della prossima settimana. Potremo di nuovo contare quindi su giornate calde e soleggiate con temperature massime sui 25 gradi sia sabato che domenica.
Niente da fare, al momento, per il tanto sperato ritorno delle piogge. Anche quest’anno il tema meteo dominante della primavera sta diventando la siccità. Dati alla mano, le ultime precipitazioni degne di nota nel mantovano risalgono a giovedì 5 marzo. E non ci sono al momento segnali certi di un ritorno delle piogge generalizzate su tutto il nord Italia.
Dai primi giorni di gennaio su Mantova sono caduti complessivamente 85 millimetri di pioggia, meno della metà dei 180 previsti dalla media. Di questi, però, poco più di 70 sono scesi nel corso un unico evento perturbato nei primi cinque giorni di marzo. Da allora, solo poche gocce.
La siccità primaverile sembra essere diventata una costante climatica degli ultimi dieci anni. Da notare che anche l’anno scorso fino alla metà di aprile le piogge erano state decisamente magre: appena 75 millimetri caduti dal 1° gennaio al 5 aprile. La Valpadana viveva una situazione simile anche nell’arido 2017, tanto che attorno alla metà di aprile non avevamo ancora raggiunto i 100 millimetri rispetto ai quasi 200 della media.
Simile per gravità alla situazione di quest’anno era l’inizio della primavera del 2012. Allora, però, aprile seppe correggere il tiro con piogge abbondanti, cosa che quest’anno non appare certamente all’orizzonte.
Alessandro Azzoni