MANTOVA Gioca con gli Stings da quattro anni. L’ala-guardia Matteo Ferrara analizza la vittoria con Bergamo e fa il punto della situazione in casa Staff dopo il terzo centro consecutivo. Una gara in cui proprio “Ferro” è andato in campo dall’inizio al posto di Cortese, out per una contrattura: «Sapevamo che aveva un problema e non si è allenato negli ultimi giorni. Ero preparato a sostituirlo dall’inizio. Non era la prima volta che mi succedeva. Già lo scorso anno ho giocato partite dall’inizio e mentalmente ero pronto. Per noi Cortese è un punto di riferimento in attacco importante. Pur tra pregi e difetti, abbiamo disputato una partita molto solida come ci veniva chiesto contro un avversario come Bergamo che corre, ha un gioco molto fisico e punta tanto sull’agonismo. Era importante l’approccio mentale e difensivamente siamo stati solidi concedendo poco. Pur tra alti e bassi ma giocando di squadra e uniti. Nel finale di partita abbiamo allungato caricandoci molto tra di noi. Non è per niente facile senza avere il sostegno del pubblico. Tra il primo e il secondo tempo abbiamo operato alcuni accorgimenti e ci siamo guardati in faccia fermamente convinti che era una partita da portare a casa». Matteo racconta del momento che vive la squadra. «Una situazione particolare e strana. Viviamo una routine che ci fa vedere tutto uguale, ma in realtà manca una valvola di sfogo che non sia il basket. Vincere e crescere di squadra ci aiuta; siamo un gruppo che sta bene insieme. Vincere ci fa acquisire maggiore tranquillità e uno stato d’animo positivo dopo un inizio di campionato non facile». “Ferro” focalizza l’attenzione sulla squadra. «Non mi interessa tanto guardare fuori di noi. Tra mille difficoltà passate col Covid, andiamo avanti per la nostra strada. Ci aspettano Torino e Tortona, due squadre ben attrezzate che affronteremo a testa alta nonostante abbiano un roster più completo. Per arrivare al top siamo sulla buona strada in difesa e lo dimostrano le ultime partite. In attacco stiamo lavorando per trovare sempre la soluzione migliore nella costruzione del tiro. Mantova? E’ la mia seconda casa e sono legato alla città perché qui mi sono costruito come giocatore e sono cresciuto. Mi sento sicuro di me stesso e sono sulla buona strada nel fondamentale della difesa dove imparo sempre cose nuove seppure piccole. Mi piacerebbe tirare molto meglio di come faccio; sono migliorato ma ogni tanto ci penso e mi piacerebbe essere più costante». (smart)