MILANO Lo avevamo preannunciato nell’edizione di ieri: alle parole Carlo Tavecchio ha dato seguito coi fatti. L’ex presidente della Figc, dopo aver diffidato il reggente Antonello Cattelan dal rinviare le elezioni per in rinnovo di Consiglio e Presidenza del Crl, nonostante le dimissioni della maggioranza dei consiglieri (l’assemblea era già stata convocata in precedenza), ha presentato ieri anche un esposto in Procura Federale: «Dovranno dirmi perché rinviano le elezioni, codice civile alla mano», aveva detto un battagliero Tavecchio. Alla fine questa prima piccola battaglia l’ha vinta (per ora, visto che ci sarà un’udienza in merito il 28 dicembre, ma nel frattempo il reggente dovrà convocare le elezioni), ottenendo le urne (sarà la prima consultazione telematica della storia del Crl) nella data stabilita all’inizio, ancor prima delle dimissioni di massa, ovvero il 9 gennaio 2021. Un auspicio condiviso con l’altro sfidante, il delegato di Brescia Alberto Pasquali, che proprio oggi ufficializzerà la propria candidatura (che davamo per certa da ormai qualche settimana) alla presidenza del Comitato Regionale, con una conferenza stampa convocata alle 18. Insomma, si scaldano i motori: è già iniziata una campagna elettorale che non lesinerà, ne siamo sicuri, colpi di scena. Di fatto Tavecchio e Pasquali sembrano due candidati alternativi, ma soltanto a livello di politica regionale: tanti sono, invece, i punti in comune sulla politica sportiva nazionale. La principale richiesta è quella di una Lombardia in grado di avere il giusto peso, riducendo il trasferimento di risorse verso Roma, Tavecchio l’ha spiegato bene, riportando alcune funzioni a livello territoriale. Il 25% delle risorse agli organismi centrali è una quota troppo alta, secondo il dirigente comasco. Idee non troppo dissimili da quelle del bresciano. Divergenze ci potrebbero essere, invece, sulla politica da intraprendere a livello locale: ma i programmi sono “in divenire” (grande spazio è dato all’ascolto delle istanze delle società, su entrambi i fronti), meglio non sbilanciarsi. Altro punto fondamentale: la squadra. Nessuno dei due ha apertamente annunciato quali saranno gli elementi che vorranno portare con sè qualora prevalessero nella nuova avventura. Gli ex consiglieri Loschi e Bignotti potrebbero far parte del team di Pasquali, ma anche Tavecchio potrebbe pescare tra gli uscenti, molto probabilmente dai “non dimissionari”, come ventilato nella call di due giorni fa. «Un 80% di gente completamente nuova, un 20 di dirigenti che hanno dimostrato di lavorare bene» aveva detto.