Mantova Autore del gol del vantaggio fulmineo del San Lazzaro, Antonio Buonaiuto ha raggiunto quota 7 in classifica cannonieri. Con lui parliamo dell’impresa dei biancazzurri di Cobelli, che hanno fermato la corazzata Breno nonostante le numerose assenze per infortunio in rosa. «Siamo stati bravi, sono rimasto stupito per la prestazione dei ragazzi più giovani, alcuni cooptati direttamente dalla Juniores. Hanno fatto la differenza, col loro temperamento combattivo. Peccato, avremmo meritato anche il successo, siamo riusciti a mettere in difficoltà uno squadrone come quello camuno. Dopo il mio gol siamo rimasti belli chiusi, alla vigilia il punto sarebbe stato ottimo: per come invece è maturato l’1-1, qualche rimpianto lo abbiamo. Il gol di Klettskard, spesso, dagli arbitri verrebbe considerato viziato da un fallo, dato che Gollini aveva già bloccato la sfera. E poi sul cross che ha causato il pareggio, c’era anche un fallo su di me».
Ma come si prepara efficacemente una partita come questa?
«Beh, il tecnico Cobelli è un martello, un motivatore eccezionale. Ma è anche bravo a responsabilizzarci senza farci sentire la pressione. Sul nostro campo, poi, riusciamo a dare il meglio di noi stessi. Il mister ci dice sempre che si gioca 11 contro 11 e che fenomeni non ce ne sono. Certo, quando devi confrontarti con una big, però, qualche accorgimento in più serve. Giocatori con grandi mezzi tecnici ce ne sono».
Come il tuo ex compagno di squadra all’Asola, Sorrentino…
«Stavolta ho fatto gol io – scherza Buonaiuto – , ma lui ne ha segnati tantissimi nelle gare precedenti. Si vedeva, anche quando era una quota, che aveva qualcosa di speciale. Abbiamo sempre avuto un buon rapporto: ci accomunano le origini napoletane».
Sorrentino è già da tempo in doppia cifra, a te mancano tre gol…
«Vero, anche se un attaccante, per essere incisivo, deve farne almeno una quindicina, quindi sono a metà del percorso. Quest’anno i piazzati, rigori compresi, li calcia tutti Salardi, che è un cecchino tremendo. Vorrà dire che dovrò impegnarmi di più per cercare i gol su azione. Al San Lazzaro, del resto, mi trovo bene e su richiesta del mister ho ricoperto anche ruoli diversi dal mio naturale, come il trequartista o l’esterno. In una rosa così giovane, mi sento responsabilizzato perchè sono tra i più esperti».
Purtroppo, però, l’infortunio di Arduini ha complicato le cose…
«La coperta è corta, ma ce la possiamo cavare, nella corsa salvezza. Lo spogliatoio è unito, e venderemo carissima la pelle in qualsiasi partita».
Domenica prossima il San Lazzaro farà visita alla Bedizzolese. Un altro cliente scomodo, certo. Ma, Cobelli docet, si gioca in 11 contro 11. E fenomeni non ce ne sono.