Mantova Il San Lazzaro è tornato a muovere la classifica dopo due sconfitte consecutive con il pareggio a reti bianche sul campo dell’Orsa. Un risultato, però, che non ha soddisfatto appieno i biancazzurri. «C’è rimasto l’amaro in bocca – spiega mister Makris Petrozzi – volevamo tornare a casa con i tre punti. Abbiamo messo in campo una buona prestazione, è mancato solo il gol. Non siamo stati abbastanza cattivi in attacco. Ma dobbiamo guardare avanti e non piangerci addosso. Domenica abbiamo una sfida importante da affrontare». Al Migliaretto arriva il Gussago per l’ultima gara del 2024. «Loro vengono da due buoni risultati – avverte il mister – e hanno fatto degli acquisti importanti. Mi aspetto una gara in cui nessuna delle due vorrà perdere. Se vogliamo portarci a casa la vittoria, dovremo curare ogni dettaglio. In base al risultato di domenica, capiremo se il bilancio è positivo o negativo. Ad oggi siamo nella media, anche se la nostra idea era chiudere l’andata con almeno 20 punti». «C’è rammarico per qualche punto perso per strada. Con il Travagliato abbiamo preso due gol nei minuti di recupero e con l’Orsa lo 0-0 ci sta stretto. D’altro canto, abbiamo vinto meritatamente altre gare che non ci aspettavamo di vincere. Avremmo potuto avere qualche punto in più, ma la strada è ancora lunga. Quest’anno il livello si è alzato molto, non mi aspettavo certo di giocarmi la salvezza con Asola e Vobarno, due squadre partite per vincere».
Il San Lazzaro si è già mosso sul mercato e ha chiuso il colpo Gjinaj, in arrivo da Governolo nello scambio con Falanca. «E’ un calciatore importante perché può giocare in più ruoli – spiega Petrozzi – essendo contati, è fondamentale averlo in rosa. A livello personale – prosegue – per me è un anno formativo. Ho avuto la fortuna di allenare squadre costruite per vincere, quest’anno è una situazione diversa. Sarà una stagione che mi porterò dentro e penso che le sconfitte aiutino a crescere più che le vittorie. È nei momenti difficili che si vede il lato umano delle persone. La nostra forza è l’umiltà. Alleno una squadra che si diverte a giocare a calcio. In più abbiamo alle spalle una società che non ci fa pressioni. E questo fa tanto la differenza rispetto ad altre società che cambiano allenatore dopo due sconfitte: qui la parola d’ordine è continuità. Siamo noi stessi a metterci pressione da soli». «Cosa vorrei sotto l’albero? I tre punti domenica. Il nostro obiettivo è raggiungere la salvezza, senza troppe difficoltà. Il calendario non ci ha aiutati nell’ultimo periodo, ma sono sicuro che riusciremo a risollevarci». (Sem)