MANTOVA Tempo di vacanze e quindi di bilanci in casa Mantova, dopo 20 giornate di campionato che hanno evidenziato pregi e limiti della rosa di Possanzini. Sotto allora col pagellone dei biancorossi, che non è una media puramente matematica dei voti presi ad ogni partita, bensì una valutazione più estesa in rapporto all’esperienza del calciatore, alle aspettative sul suo conto, alle condizioni fisiche, al numero di presenze.
Marco FESTA – Prime giornate con qualche svarione di troppo pagato a caro prezzo (vedi i gol presi con Reggiana, Juve Stabia e Cesena). Non si è abbattuto nè si è fatto condizionare dalle critiche piovutegli addosso. Anzi ha saputo risollevarsi con prodezze da campione salvando in molti casi il risultato. È stato l’unico biancorosso in campo in tutte le partite, dal primo all’ultimo secondo. Voto: 7.
Fabrizio BRIGNANI – Più complicato del previsto il suo approccio alla B. Meno continuo e più vulnerabile rispetto alla scorsa stagione, ha perso anche la buona abitudine di segnare. Voto: 5.5.
Alex REDOLFI – Un po’ più affidabile rispetto a Brignani, anche se pure lui incline a leggerezze. Penalizzato per qualche settimana da un infortunio. Voto: 6.
Tommaso MAGGIONI – Si è riscattato dalla sfortuna che l’aveva colpito nella scorsa stagione. Recuperato fisicamente e impiegato spesso da Possanzini, ha sempre risposto presente. Voto: 6.5.
Nicolò RADAELLI – La iella è passata a lui. Tormentato da acciacchi fisici fin dai primi minuti della prima amichevole. Solo 6 presenze: il 2025 non potrà che andar meglio. Voto: 5.5.
Stefano CELLA – Una sola presenza nelle prime 10 gare, ben 7 nelle successive 10. Ha alternato ottime prove (Palermo e Cremonese su tutte) a gravi ingenuità (l’espulsione di Catanzaro). Voto: 6.
Erik PANIZZI – Gran debutto da ex a Reggio. Poi è sparito dai radar, un po’ per problemi fisici e un po’ per scelta tecnica. Voto: 5.
Matteo SOLINI – Pesantissimo il gol al Cosenza sotto la Te al 93’. Ma per il resto ha denunciato parecchi affanni, forse penalizzato dall’impiego come terzino che non è il suo ruolo naturale. Voto: 5.5.
Sebastien DE MAIO – A 37 anni fa ancora la sua discreta figura. Delle 5 gare a cui ha preso parte, da cancellare solo quella col Pisa. Resta una figura di riferimento per lo spogliatoio. Voto: 6.
Mattia ARAMU – Due gol e poche altre prodezze da ricordare. Il suo passato racconta che avrebbe classe e talento per incidere di più. Finora una delusione. Voto: 5.
Simone TRIMBOLI – Con Festa, è l’unico giocatore veramente imprescindibile per Possanzini. Con lui in campo, difficilmente i compagni perdono la bussola. Il gol al Frosinone è il vertice, l’espulsione a Bari l’unico neo. Voto: 7.
Francesco RUOCCO – L’infortunio gli ha tarpato le ali. Ed è un peccato perchè, prima del lungo stop, aveva dimostrato numeri promettenti. Lo attendiamo a gennaio. Voto: 6.
David WIESER – Diciassette presenze, ma solo 4 da titolare. Schierato in ruoli diversi, ha raramente lasciato il segno. Voto: 5.5.
Cristiano BANI – Ottimo avvio di campionato, poi qualche panchina sembra averlo indebolito. Da censura l’ultima partita con la Reggiana. Voto: 5.5.
Salvatore BURRAI – Magari non fa più la differenza, ma in B ci sa stare ancora. Il gol alla Cremonese ha mandato in solluchero la città. Un acciacco fisico l’ha relegato tra panchina e tribuna. Voto: 6.5.
Mattia MURONI – Il cambio di modulo a centrocampo e il rendimento di Trimboli gli hanno chiuso le porte. Solo 5 presenze, con alterne fortune. Voto: 5.
Federico ARTIOLI – L’ex Sassuolo non ha brillato per fantasia, ma ha quasi sempre sostituito Burrai garantendo discreta solidità. Voto: 6.5.
Giacomo FEDEL – Ad eccezione dell’ultima partita (ma era in numerosa compagnia), si è sempre fatto trovare pronto all’occorrenza. Il rigore guadagnato a Bolzano, con insolito mestiere, è la perla. Voto: 6.
Davide BRAGANTINI – Con 5 gol segnati, è il capocannoniere della squadra. Anche lui deve trovare maggior continuità e crescere in personalità. Ma, a differenza di qualche suo compagno, non ha patito il salto di categoria. Voto: 6.5.
Antonio FIORI – Da incorniciare il gol al Cosenza, correva la seconda giornata. Poi non si è più ripetuto, mostrando solo a sprazzi la sua classe. Di cui il Mantova ha bisogno. Voto: 6.
Leonardo MANCUSO – Inutile nascondersi: le speranze erano altre, ma entrare nei meccanismi di Possanzini non è stato facile. Comunque 4 gol li ha segnati e, rispetto a inizio campionato, i progressi non sono mancati. Voto: 5.5.
Alessandro DEBENEDETTI – Ha già raddoppiato i gol della scorsa stagione (2 contro 1). Forse meriterebbe più spazio. Voto: 6.
Francesco GALUPPINI – Secondo Possanzini è dotato di potenzialità inespresse. Lui stesso ne è convinto. Ha trovato meno spazio rispetto alla scorsa stagione e due gol li ha comunque messi a segno. Voto: 6.
Davis MENSAH – Senza di lui il Mantova non ha mai vinto. Formidabile nel fare a sportellate e aprire varchi, ma pasticcione sottoporta. Lo zero alla voce “gol” grida vendetta. Voto: 6.5.
Non abbiamo assegnato voti ai portieri Sonzogni e Botti, mai impiegati. Per loro e il resto della ciurma ci sono altre 18 partite per confermarsi, emergere o far ricredere gli scettici. La storia del campionato è ancora tutta da scrivere.