MOLVENO (Tn) Il ritiro del Mantova sulle Dolomiti si conclude con il test in famiglia vinto dai bianchi contro i rossi. Sotto gli occhi attenti dei 200 spettatori giunti in Trentino per seguire Burrai e compagni, il 5-1 finale è un coriandolo, in un giorno di festa, che svolazza tra altri migliaia. Quelle centinaia di applausi scroscianti che hanno accompagnato la squadra sia al fischio iniziale, che durate la partita, per finire poi con l’omaggio sotto la tribuna. «È stato l’allenamento che volevamo – spiega mister Davide Possanzini – . Dispiace sia saltata la sfida col Carpi, ma alla fine i ragazzi hanno interpretato bene il test. Sono contento del lavoro svolto da tutti. Ai rossi avevo ricordato di stare tranquilli perché i bianchi giocavano con noi (dice ridendo, ndr). A parte gli scherzi, giochiamo spesso tra di noi, per questo ho cercato di creare un clima di sfida mettendo i più giovani da una parte». Anche se si è trattato di un match famigliare, la “garra” non è mancata. «Ho visto cose interessanti: i ragazzi si sono impegnati, anche se hanno commesso degli errori. Ma ci sta perché nei test in famiglia si cerca di rischiare un po’ di più rispetto alle sfide con altri avversari. Mi sono piaciuti certi concetti con cui lavoriamo tutti i giorni. Li hanno espressi benissimo in alcuni momenti e questo è quello che mi interessava». Spazio tra i pali sia per Botti, che per il classe 2007 Fratti. «Mi sono piaciuti anche i due nuovi portieri – afferma il tecnico – . Hanno assimilato in fretta i concetti, anche se c’è ancora del lavorare da fare. Ma la cosa che mi rende fiducioso è la loro disponibilità e voglia di mettersi in gioco». Primi minuti da titolare anche per il nuovo arrivato, Mattia Aramu. «Stamattina (ieri mattina, ndr) ha svolto il lavoro fisico a parte perché erano 20 giorni che non si allenava. Sulle sua qualità non si discute, però deve capire un po’ di cose. C’è tempo per lavorare; l’unica cosa che speriamo, è di farlo arrivare in condizione per l’inizio del campionato». «Anche gli altri nuovi li ho visti bene. Hanno capito di avere la possibilità di sbagliare, in più il gruppo li ha accettati. Calcisticamente parlando li conoscevo tutti. Sono soddisfatto perché stanno lavorando tanto. Artioli lo conosco dai tempi di Sassuolo e già li avevo intravisto delle qualità: spero possa farle vedere anche a Mantova. Gli altri li volevamo fortemente perché crediamo in loro, come in tutti». «Stiamo studiando la Torres – conclude Possanzini – . Ci spetta una gara difficile contro una squadra tosta e motivata. Ma anche le nostre non sono da meno. Lavorano bene da un paio di anni e per questo sarà una gara vera che ci dirà a che punto siamo».