Calcio Serie B – Possanzini spinge il Mantova: “Ci danno per spacciati, ma ci salveremo”

ALT_1934_3477158-696x464

MANTOVA «Ci danno tutti per spacciati e invece io ci credo. Fortemente». Davide Possanzini si ripresenta così davanti a taccuini e microfoni, nella consueta conferenza stampa del giovedì. Da domani le chiacchiere stanno a zero, il Mantova comincia la sua volata salvezza fatta di 8 partite («sono tante», fa notare il mister) in cui ogni errore può costare una stagione. La prima di queste 8 gare è uno scontro diretto, al Martelli contro il Sudtirol (ore 15). Per i biancorossi c’è in ballo la salvezza, da conquistare “con le unghie e con i denti”, per usare le parole del presidente Filippo Piccoli.
A proposito di Piccoli, sollecitato al riguardo, Possanzini fornisce la sua versione sul duro comunicato vergato dal presidente all’indomani della sconfitta di Pisa: «Se ha deciso di esporsi è perchè qualcuno lo accusava di non essere presente. Ha voluto dare un segnale all’esterno. La realtà è che lui è molto presente, più di quanto la gente immagini. Quelle cose che ha scritto nel comunicato a noi le ha dette in faccia due settimane prima. Se ci ho letto una sorta di ultimatum, anche nei miei confronti? Nel calcio tutto è possibile. Ma per il rapporto che abbiamo sempre avuto, sia col presidente che con Christian Botturi, penso che se dovessi sapere qualcosa verrei a saperlo prima di voi. Io per primo ho chiesto schiettezza».
Dunque, allontanate le nubi di un eventuale esonero, non resta che concentrarsi sul Sudtirol e l’obiettivo salvezza. «Durante la sosta abbiamo lavorato bene – afferma Possanzini – . Siamo ancora arrabbiati non tanto perchè abbiamo perso a Pisa, ma per come l’abbiamo fatto. In quella partita abbiamo smarrito la nostra identità. Forse è stata la tensione, fatto sta che ci siamo allontanati dal nostro modello di gioco. Tornare a giocare come sappiamo è l’unico modo per uscire da questa situazione».
Al momento della sosta, il Sudtirol era tra le squadre più in forma. «Loro sono più in fiducia rispetto alla gara d’andata – analizza il tecnico virgiliano – . Mi aspetto una partita simile. Il Sudtirol è squadra dinamica, tosta, che gioca sulle seconde palle, molto verticale. Dobbiamo stare attenti perchè crea parecchie occasioni».
La curiosità di vedere quale Mantova si presenterà dopo la sosta è tanta. Per Possanzini quel che serve ai suoi ragazzi è uno step a livello mentale: «L’anno scorso – osserva – eravamo abituati a vincere. Anche quest’anno siamo partiti bene. Poi alcune certezze sono venute meno. La componente mentale c’è e ci condiziona. Però io credo in questo gruppo, e lo faccio a ragion veduta per quel che i ragazzi mi fanno vedere ogni giorno in allenamento. Anche nelle ultime due settimane la squadra ha lavorato bene, anzi con impegno ancora maggiore. Quando vedo all’opera i ragazzi, la sera vado a dormire tranquillo. Poi in partita subentrano altre componenti di natura emotiva ed è su queste che dobbiamo lavorare».
Insomma, Possanzini fa capire che se Burrai e compagni riproducessero in partita quel che mostrano in allenamento, il Mantova occuperebbe ben altra posizione in classifica. «È così – ribadisce – . Del resto, le sconfitte pesano anche sul morale. Ora però è arrivato il momento di resettare tutto e liberarci di ogni timore. Abbiamo 8 gare davanti, tutte da giocare partendo dallo 0-0. Mettiamo in campo le qualità che abbiamo e dimostriamo di essere all’altezza».
Un ultimo pensiero per i tifosi. Nessun appello, ma un ringraziamento e un augurio che vorrebbe tanto essere promessa: «Hanno sempre applaudito la squadra e non ci hanno mai lasciati soli – dice Possanzini – . Siamo contenti della loro presenza e del loro affetto. Noi l’impegno ce lo mettiamo sempre. Mi auguro di regalare loro una gioia. Voglio che l’anno finisca bene perchè ce lo meritiamo».

newspaper-rec728