Calcio Serie C – Il vivaio del Mantova tra bilanci e nuove sfide. Fioretto: “Noi non ci accontentiamo”

MANTOVA Nella settimana che porta alla finale della Primavera (sabato a San Benedetto Po gara d’andata Mantova-Virtus Verona), il responsabile del settore giovanile dell’Acm Marco Fioretto traccia un bilancio della stagione che si avvia alla conclusione. Un bilancio più che positivo, illuminato da buoni risultati sul campo, un rinnovato rapporto con le società del territorio, e una crescita a livello organizzativo e strutturale. Il vivaio biancorosso conta 10 squadre per un totale di 220 tesserati più 80 bambini della Scuola Calcio.
Marco, cominciamo dalla Primavera…
«Al di là di come andrà la finale, i ragazzi hanno compiuto un bellissimo percorso. Così come ottimo si è rivelato il lavoro dello staff tecnico. Il gruppo era sostanzialmente quello dell’U17 dello scorso anno, con pochi ritocchi. Le altre squadre schieravano ragazzi meno giovani: un gap che i nostri sono stati bravi a colmare».
Cosa vi aspettate dalla finale con la Virtus?
«Ecco, la Virtus è una squadra più esperta della nostra. Ha vinto meritatamente il campionato, rimanendo in testa dall’inizio. Saranno due partite difficili, però anche noi abbiamo le nostre carte da giocarci, come si è visto nei play off. Arrivati a questo punto, è doveroso provarci».
C’è qualche elemento che può fare il salto in prima squadra?
«Lavoriamo per quello. È uno degli obiettivi principali di un settore giovanile».
Le altre squadre come si sono comportate?
«Tutte in maniera dignitosa. I risultati sono secondari, ci interessava la crescita dei ragazzi. E su questo punto siamo soddisfatti».
Tra i cambiamenti apportati al vivaio, quale vi ha dato maggior soddisfazione?
«Ci siamo riorganizzati con un impianto diverso rispetto al passato, dal punto di vista strutturale e tecnico».
Qualche esempio?
«Abbiamo introdotto l’area performance, che ha un suo responsabile. Abbiamo avviato collaborazioni con strutture esterne. E ancora: metodologie di lavoro comuni per gli allenatori; test specifici per valutare i ragazzi; l’appoggio al Green Park come area sanitaria, in grado di sollevare le famiglie dalle cure in caso di infortuni; l’individuazione di campi di allenamento specifici per ogni squadra. Tutte cose che magari, prese singolarmente, non danno nell’occhio. Ma che messe insieme hanno portato un evidente miglioramento».
Cos’altro si può fare?
«Tanto. Di sicuro non ci accontentiamo. Quello che siamo riusciti a fare quest’anno è solo la prima tappa di un percorso che proseguirà nella prossima stagione. Una stagione che, grazie ai risultati della prima squadra, vedrà le nostre U17, U16 e U15 cimentarsi in campionati nazionali contro società di A e B. Soffriremo in termini di risultati, ma incrementeremo l’esperienza e la crescita dei ragazzi. Sarà un bel salto di qualità».
Come procede il rapporto con le società del territorio?
«L’iniziativa delle Società Amiche è andata oltre le aspettative. Ben 30 si sono legate a noi partecipando in maniera attiva alle nostre iniziative: le domeniche allo stadio a sostenere la prima squadra, i corsi di aggiornamento, i vari tornei. La stessa Festa delle Società Amiche, che si è tenuta la scorsa settimana al Martelli, ha avuto un ottimo riscontro».
Proseguirete su questa strada anche il prossimo anno?
«Certamente. Ci risentiremo con tutte e valuteremo la disponibilità di ciascuna società a proseguire la collaborazione con noi. Abbiamo già ricevuto nuove richieste, anche da società extra mantovane».
Insomma: squadra che vince non si cambia…
«La squadra è composta da tante persone che mi preme ringraziare: da Tommaso Mari, che ha curato benissimo i rapporti con le società del territorio; al segretario Carmelo Pujia. E poi l’area scouting, e tutti i dirigenti e allenatori che hanno prestato il loro contributo in ogni iniziativa che abbiamo organizzato. Non ultima la Festa delle Società Amiche: un successo anche e soprattutto grazie al loro apporto».