La VOCE dei tifosi, racconti dai gradoni dello stadio: Cosenza-Mantova

corazon

di Chiara Sanguanini

C’era una volta il prode Possa, principe di Mantova, con il suo fido scudiero Masso, in partenza per quel di Cosenza alla ricerca dei punti perduti.
Il banditore riporta le parole del nostro eroe: «Si conosce il valore della posta in palio e abbiamo una ferita ancora aperta dalla prestazione con la Reggiana».
Il popolo urla:
“Vai Possa e vinci per noi”
Giuseppe, il maniscalco sussurra “An bel paregin”.
Paolo dalla folla grida “Cuore e maroni, coraggio biancorossi”.
Possa, Masso e il loro esercito partono alla volta del capoluogo calabro con al seguito 138 coraggiosi fedeli.
Acqua, pioggia battente, vento, freddo accolgono i nostri eroi; il campo di battaglia è “praticamente impraticabile”: “Campo imbarazzante” commenta Francesco; “Più che imbarazzante, infame” risponde Massimo, che aggiunge “Speriamo che nessuno si faccia male”.
I Lupi della Sila ci aspettano schierati con le fauci aperte, ululanti al cielo e con una gran fame di vittoria.

Amore mio non devi
stare in pena
Questa vita è una catena
Qualche volta fa
un po’ male
Guarda come son
tranquillo io
Anche se attraverso il bosco
Con l’aiuto del buon Dio
Stando sempre attento
al lupo
Attenti al lupo!
I nostri partono senza paura, ma dopo dieci minuti, al primo assalto, Artistico il cosentino azzanna i polpacci di Maggioni il mantovano, e segna.
Il pubblico rumoreggia, qualcuno fra gli indomiti balza in piedi gridando “Sempre così, storia già vista”, “Una bella dormita e via”, “Difesa di burro”, “Dai che ce la facciamo ad arrivare ultimi”.
La tenzone continua. I nostri attaccano incitati dal prode Possa, ma il lupo Florenzi corre veloce senza che nessuno riesca ad opporsi e trafigge il nostro ultimo baluardo.
“Caz..”, “Non è possibile, due tiri due gol”, “Finora si possono salvare solo quei poveri cristi che sono andati nella tana del lupo e hanno preso acqua e ignominia”.
Il nostro esercito è allo sbando, ma… la speranza si riaccende quando al 36° della tenzone… GOOOOOOL
MAG GIO NI!!!!! Gran colpo di testa!
Beeeh! Non siamo pecore in balia dei lupi.
“Ci vuole un secondo tempo da incazzati con gli occhi della tigre! ps: io ci credo”.
Dopo il giusto riposo, i guerrieri tornano in campo, tutti ripuliti, per affrontarsi in un duello leale e a viso aperto.
“Poche parole, ma solo fatti”, “Andema!”, “Facciamoci onore”.
Finalmente al 17° la punta di diamante della nostra avanguardia, Mancuso, recupera palla, e, con estrema precisione, spara il suo diagonale alle spalle del lupo portiere (mantovano di nascita) Micai.
GOOOOOL !
MAN CU SO! Gran tiro!
L’esultanza del popolo biancorosso si esprime a gran voce: “Era ora, e adesso niente cazzate!”, “Andiamo a vincerla”, “Non ci sbilanciamo”, “Dai che li purghiamo”.
Non succede più niente: i lupi bagnati tornano nelle loro tane, mentre i nostri prodi tifosi si accollano un bel po’ di strada per il ritorno, chiedendosi: “Due punti persi o un punto guadagnato?”.
“E’ andata bene punto e basta, senza tanti se e ma” (Graziano).
“Punto d’oro dopo una partenza horror” (Andrea), “Un brodino caldo e, vista la giornata, oggi ci sta tutto” (Ivan), “Al Mantua l’ha fat l’impresa” (Celestino).
Il prode Possa e il fido Masso, suo degno sostituto, tornano a Mantova. Li aspettano altre battaglie e, come in tutte le fiabe che si rispettano, noi confidiamo in un lieto fine.

A mille ce n’è
nel mio cuore di fiabe
da narrar
Venite con me
nel mio mondo fatato
per sognar…