MARMIROLO Si alza il sipario sulla stagione degli sport invernali, quella che porta alle Olimpiadi in casa, con tanti atleti italiani in cerca di piazzamenti importanti. Tra questi anche Giorgia Carnevali, snowboarder classe 2008 di Marmirolo e astro nascente del nostro firmamento sportivo. Nel prossimo weekend sarà in pista nella prima tappa di Coppa Europa di snowboard parallelo a Götschen, in Germania.
Giorgia, perchè la “tavola” e non gli sci?
«Ho iniziato a 4 anni sia con sci che snowboard. L’anno prima del Covid ho deciso di dedicarmi solo alla tavola soprattutto perché l’ambiente delle gare di sci mi pesava molto, anche se conservo un ottimo rapporto con allenatori e compagni. A 13 anni sono andata a vivere da sola a Falcade e a 16 è arrivata la chiamata della Nazionale, oltre che il tesseramento con il centro sportivo dell’esercito. A darmi la spinta definitiva sono stati i risultati. È stato incoraggiante trovare il podio al primo anno Fis, cosa che non capita spesso. Ai Mondiali Junior 2024 a Lachtal, in Austria, ho inaspettatamente fatto un 6º posto in gigante, sciando di puro istinto e solo per divertirmi. Lì ho capito di aver preso la strada giusta. Nella passata stagione è arrivato qualche piazzamento in top 10 in Coppa Europa, ma la cosa di cui vado più fiera è il quarto posto agli Assoluti».
Cosa significa per una ragazza di pianura praticare snowboard a questi livelli?
«E’ difficile da spiegare. Di certo mio papà Loris ci ha messo tanto del suo, trasmettendomi la passione fin da piccola. Non è facile svegliarsi alle 4 per portare la figlia sulle piste alle 7. E non è facile nemmeno per mia mamma Mariagrazia, visto che sono poco a casa. Devo inoltre menzionare lo Sci Club Marmirolo: a loro devo tanto, hanno alimentato la mia fiamma e continuano a supportarmi ancora oggi».
Come riesci a conciliare la carriera sportiva, scuola e vita sociale?
«È complicato trovare un equilibrio. Per quanto mi riguarda, è fondamentale circondarmi di persone che capiscono la vita che ho scelto e vogliono il mio bene, senza rendere il tutto più pesante. Poi serve saper gestire bene il tempo: a casa non penso affatto allo snowboard, ma sto con la mia famiglia, frequento l’ultimo anno dell’istituto alberghiero Bonomi Mazzolari, esco con gli amici e con il fidanzato, parlo col mio preparatore Leonardo Tabarelli, che negli ultimi 4-5 anni mi ha fatto crescere un sacco. Poi amo andare in moto!».
Hai bruciato le tappe. Come si è evoluto il tuo rapporto con lo snowboard?
«In questi anni sono cambiate tantissime cose. Banalmente ad aprile sono passata alle tavole Kessler, che sono più veloci a livello di cronometro. Da quando sono in Nazionale i miei allenatori sono diventati Alessio Amorth e Cristiano Algeri: con loro mi trovo molto bene perché mi mostrano quell’umanità di cui ho bisogno, prima ancora di essere dei grandi professionisti. Sto migliorando tanto, sia sotto l’aspetto fisico che psicologico. Sono seguita inoltre da un mental coach, Gabriele Fiini. Mi aiuta a percepire in modo oggettivo e razionale quello che faccio, senza lasciarmi trascinare dalle emozioni. Il suo apporto è decisivo, riesce ad infondermi ancora più fiducia nelle mie capacità. Devo dire grazie anche al mio osteopata Felice Teora e anche al mio fisioterapista Matteo Federici, che mi ha rimesso in piedi dopo un recente problema al ginocchio. Infine, avere uno sponsor come Gamas mi ha permesso di concentrarmi solo su me stessa».
Nel weekend inizia la Coppa Europa a Götschen, in Germania. Come arrivi a questo appuntamento?
«A livello fisico mi sento veramente bene. Dal punto di vista tecnico, ho dovuto ricalibrare l’assetto dopo alcuni stravolgimenti dovuti al cambio tavola e all’aumento della mia forza muscolare. Sono però soddisfatta della mia preparazione e mi sento davvero pronta. La mia speranza è di portare la sciata dell’allenamento in gara, senza pensare troppo al risultato che dovrebbe essere una naturale conseguenza. L’obiettivo è qualificarsi in ogni gara, se arriva di più meglio».
Il 2026 sarà anno olimpico per gli sport invernali. In Italia. Che aria si respira in Nazionale? Sotto sotto, fai un pensiero ai Giochi?
«C’è grande tensione e trepidazione. Lo snowboard alpino italiano non va a medaglia dal 2002 e la squadra che parteciperà ha i favori del pronostico, avendo vinto tutto il possibile negli ultimi anni e in questo avvio di stagione. C’è tanta voglia di fare bene ai Giochi. So invece che è presto per me, non ci speravo nemmeno. Rimane il sogno di andarci, ma non ho fretta e voglio concentrarmi sul presente».
Quali sono i tuoi modelli e come ti vedi da qui a 10 anni?
«Vorrei diventare un esempio per altri bambini, magari per altre ragazze di pianura, come Maurizio Bormolini (l’ultimo vincitore della Cdm, ndr) lo è stato per me. È un atleta straordinario, ma anche una persona davvero disponibile e umile, sempre pronta a sacrificarsi per gli altri. Sarebbe bello diventare una figura di riferimento come lui. Mi ispiro poi allo sciatore svizzero Franjo Von Allmen: prende lo sport sempre come divertimento e questo mi pare l’atteggiamento giusto per andare lontano».








































