Tennis tavolo Serie A1 femminile – Epopea Brunetti: un altro anno di trionfi… con un piccolo neo

CASTEL GOFFREDO Il 2024 della Brunetti si chiude con il solito bilancio trionfale. La squadra femminile guidata da Alfonso Laghezza ha vinto il 21° scudetto, ottavo consecutivo, la sesta Coppa Italia e lo scorso 17 novembre ha arricchito la propria bacheca con la settima Supercoppa (in altrettante edizioni), conquistata battendo con un netto 5-0 il Sudtirol. Eppure, in questo tripudio di successi c’è anche un piccolo neo, se proprio vogliamo chiamarlo così. Alla corazzata goffredese è infatti sfuggito il titolo di campionessa d’inverno visto che ha chiuso il girone d’andata del massimo campionato femminile in seconda posizione, con un punto di distacco dal Norbello che ne aveva interrotto la lunghissima striscia di imbattibilità vincendo la gara d’andata a Castel Goffredo per 4-2. «Era da tanti anni che non chiudevamo il girone d’andata al secondo posto – rammenta il general manager Franco Sciannimanico – non ricordo nemmeno esattamente da quanto. Nella partita contro il Norbello, però, non avevamo Szocs e Dragoman: al completo, penso che sarà tutta un’altra storia. Le sarde hanno meritato la vittoria, complimenti a loro, ma i giochi per il primato restano apertissimi. E il nostro obiettivo è tornare presto in vetta».
Il girone di ritorno partirà il 6 gennaio con la sfida casalinga contro Sassari, fanalino di coda ancora senza punti, già battuto 4-0 all’esordio stagionale. Successivamente, il 18 gennaio, le campionesse d’Italia faranno visita al Norbello per uno scontro diretto che potrebbe rivelarsi decisivo per il primato. «Il ritorno è ancora tutto da giocare e poi ci saranno i play off – prosegue Sciannimanico – pensiamo dunque al match con Sassari e poi andremo a Norbello, dove cercheremo di riscattare la sconfitta casalinga». Sciannimanico, ex presidente della Fitet, ha anche commentato il formato del campionato femminile di Serie A, che vede la partecipazione di sole sei squadre. «Il numero è indubbiamente esiguo – ha osservato -. Si vorrebbe che fossero di più, ma non è semplice. Attualmente, la Serie A conta quattro squadre della Sardegna e una dell’Alto Adige, tutte regioni a statuto speciale che ricevono un sostegno concreto. Noi, come Brunetti, rappresentiamo la Lombardia, che non gode dello stesso trattamento. Tuttavia, preferiamo concentrarci sulle questioni di campo e, a giudicare dai risultati, in questo siamo piuttosto bravi».