BAGNOLO SAN VITO È un gran bel momento per l’Alfa Food Bagnolese. Dopo cinque partite disputate, la massima squadra maschile si trova in vetta al campionato di Serie A1, a pari punti con Sassari. Un percorso netto, con cinque vittorie su cinque: le prime tre nei palazzetti del Marcozzi (2-3), dell’Apuania Carrara (1-3) e del Santa Tecla (1-3); le ultime due in casa con Messina (3-0) e Servigliano (3-1). L’aggancio a Sassari si è materializzato nell’ultima giornata, complice il 3-2 dei sardi al Marcozzi, che ha fruttato solo due punti.
Dunque, 14 punti a testa, tre in più del Messina che occupa il terzo posto. E sabato 6 dicembre (ore 16) ci sarà lo scontro diretto, a Sassari. Gli isolani sono i campioni in carica: nella scorsa stagione, alla loro prima partecipazione in A1, hanno vinto la finale scudetto col Messina. Ne parliamo con il direttore tecnico Cristina Semenza. «Il calendario – dice – ci riserva una gran bella sfida. Su questo non ci sono dubbi. Affronteremo una squadra molto forte. Ma noi non siamo da meno. Certo, vincere non sarà affatto facile. Però ci ci proveremo, anche perchè in palio c’è il primo posto in solitaria. Sarebbe bello riuscire a portarci da soli al comando». Il bilancio tracciato da Semenza non può che essere lusinghiero: «Sì – conferma – . Siamo contenti di come abbiamo cominciato il campionato. Il gruppo è unito, i ragazzi sono sempre attenti e concentrati quando scendono al tavolo. È questa la chiave dei nostri successi. Detto ciò, è vietato abbassare la guardia. Non siamo ancora a metà del percorso, dobbiamo proseguire su questa strada con la stessa determinazione mostrata finora».
Come dicevamo, nell’ultimo turno la Bagnolese ha regolato 3-1 il Servigliano. Bobocica ha perso l’imbattibilità mandando avanti i marchigiani, ma ci hanno pensato Soderlund (doppietta) e Piccolin a ribaltare il punteggio. La festa si è completata con il rallentamento di Sassari, che non è riuscito a incassare i tre punti nel derby col Marcozzi, fermandosi a due. «Sulla carta – conclude Semenza – si tratta di due organici alla pari. “Egoisticamente” potrei dire che è più forte il nostro. Ma poi in ogni gara subentrano altri fattori. Bisogna giocare. E noi siamo pronti».





































