MANTOVA Ha iniziato con Girl in amber da quell’album, Skeleton tree che aveva accantonato poco dopo la sua pubblicazione perché troppo “dark”. Nick Cave, rigorosamente in nero, palco minimale, pianoforte, drappi neri, l’amplificatore per il basso con cui Colin Greenwood, storico bassista dei Radiohead lo ha accompagnato per gran parte della serata, ha concluso con un concerto di rara bellezza la prima parte del Mantova Summer festival. Un festival piuttosto ondivago, quest’anno, che ha puntato su quello che può essere definito “usato sicuro”, ma forse con un po’ più di coraggio alla fine anche il botteghino avrebbe dato delle belle soddisfazioni.
Chiusa parentesi, il concerto di Nick Cave era di fatto l’evento più coraggioso della rassegna. Da solo se non con Greenwood, bravissimo nell’accompagnare il “Re Inchiostro” senza andare sopra le righe, Cave ha detto che una volta terminato il tour del suo ultimo album Wild God con il suo storico gruppo, i Bad Seeds, non aveva ancora voglia di smettere di fare concerti, così si è messo a girare con questa strana coppia che tanto strana poi non è, per quella che ha definito una “vacanza di lavoro”. Una vacanza della quale i quasi tremila accorsi ieri sera in piazza Sordello hanno mostrato di apprezzare pienamente i risultati. L’artista australiano ha eseguito una ventina di pezzi prendendo da diversi periodi della sua ormai più che quarantennale carriera, ma la scaletta del concerto è stata tutto fuorché autoindulgente o nostalgica. Sono ormai lontani i tempi del Nick Cave sperimentale al limite del rumorismo con i Bad Seeds ancora strettamente imparentati con i Birthday party, in cui militava gente come Bilxa Bargeld, tanto per fare un nome. Col tempo Cave ha adottato uno stile da crooner adattando il repertorio a questo mood. Il recente Idiot’s prayer – Alone at Alexandra Palace può essere un termine di paragone con il concerto di ieri sera, ma non calza alla perfezione. Se al pari del disco solista ai tempi del Covid si sono potute ascoltare versioni ormai collaudate di Papa won’t leave you, Henry, The Mercy seat e Higg’s bosom blues, era molto meno scontata una versione “nuda” di O Children e di Skeleton tree. Cave ha trovato anche il modo di giocare un po’ con il pubblico come in Balcony man e di dedicare una canzone a una coppia di giovani sposi in luna di miele a Mantova. Nel finale, oltre a Jubilee street, ormai un punto fermo dei concerti di Nick Cave con o senza Bad Seeds, sono arrivate anche due cover: Avalanche, sentito omaggio a Leonard Cohen direttamente dagli albori di From her to eternity, album del 1984, e Cosmic Dancer di Marc Bolan dei T-Rex. Ultimo pezzo: Into my arms con il pubblico lasciato da solo a cantare il ritornello, un modo semplice e diretto di partecipare a uno dei migliori concerti visti a Mantova negli ultimi anni.
Setlist
Girl in Amber
Higgs Boson Blues
Jesus of the Moon
O Children
Cinnamon Horses
Galleon Ship
I Need You
Long Dark Night
Joy
Papa Won’t Leave You, Henry
Balcony Man
The Mercy Seat
Waiting for You
The Ship Song
The Weeping Song
“Skeleton Tree
Jubilee Street
Push the Sky Away
Avalanche
Love letter
Cosmic dancers
Into my arms









































