MANTOVA La strage di anziani nelle Rsa durante la primissima ondata di Covid non ha colpevoli. L’indagine della procura di Mantova condotta dai carabinieri del Nas di Cremona è stata archiviata su richiesta dello stesso pubblico ministero, lo scorso 12 settembre dal gip di Mantova Antonio Serra Cassano. L’inchiesta era scattata nella primavera del 2020, nel pieno della prima ondata del Covid, quando la pandemia aveva colpito duramente soprattutto nelle Rsa del Mantovano, i cui ospiti erano stati letteralmente falcidiati. I carabinieri del Nas avevano acquisito una grossa quantità di documentazione dalle sedi delle Rsa della nostra provincia in cui erano state registrate vere e proprie stragi tra gli anziani ospiti, evidenziando diverse carenze per l’ipotesi di reato di omissione in atti d’ufficio che però è stata infine ritenuta infondata dagli stessi inquirenti. Pur riconoscendo delle “lacune gestionali dell’emergenza da parte della dirigenza delle Rsa” scrive il magistrato, “in tutti i casi investigati dette difficoltà vengono ricondotte non a condotte dolose o colpose della dirigenza delle strutture ma fondamentalmente dipendenti dall’eccezionalità del fenomeno, dalle scarse informazioni scientifiche sul virus Sars-Cov, quantomeno nel periodo iniziale che interessa in questa sede, nonché da tutte le difficoltà incontrate a livello di pubblica amministrazione e degli enti pubblici preposti alla gestione della pandemia, anche in ordine alla iniziale mancanza o genericità delle disposizioni fornite alle Rsa”. «Per molti è la fine di un incubo», ha commentato l’avvocato Luca Degani, legale delle Rsa coinvolte nell’inchiesta. Nell’archiviare l’indagine, il gip Serra Cassano ha disposto anche il dissequestro di tutti i beni che erano stati posti sotto sequestro nel corso degli accertamenti.