SUZZARA Dopo una trattativa quanto mai intensa – eufemismo – è arrivata ieri a Torino la firma di azienda e sindacati sul nuovo contratto collettivo specifico per i lavoratori Iveco. La trattativa ha visto coinvolti i sindacati Fim-Cisl, Uilm-Uil, Fismic, Uglm e Aqcfr e varrà per il periodo 2023-26. Non fa parte della trattativa Fiom che, come vedremo a parte, lamenta la sua esclusione dal tavolo.
Tra le novità più importanti introdotte dal contratto, gli aumenti avranno una componente strutturale e una congiunturale. In particolare, nei primi due anni di applicazione del CCSL 2023-2026 è previsto un intervento economico aziendale complessivo superiore all’11%, a cui si aggiungerà un aumento dell’istituto “indennità funzioni direttive” per i Professional, l’erogazione di 400 euro “una tantum” in due tranches ad aprile e luglio e, per il 2023, di 200 euro in beni e servizi welfare che saranno disponibili per tutti i dipendenti attraverso una piattaforma dedicata.
Per il premio di risultato, introdotto in via sperimentale nel 2022 in sostituzione del precedente sistema premiale contrattuale, viene confermata la sperimentalità per ulteriori due anni con alcune modifiche che includono, tra l’altro, l’innalzamento del pagamento massimo previst o; vi è inoltre un cambiamento sul moltiplicatore che rende possibile un ulteriore miglioramento del premio.
«Vorrei sottolineare come dato essenziale di questo rinnovo il grande sforzo economico che Iveco Group ha fatto per l’adeguamento dei salari di tutti i dipendenti – ha spiegato il responsabile delle relazioni industriali di Iveco Vincenzo Retus – Un investimento che deve quindi essere gestito per il valore che concretamente rappresenta e dal quale si devono attendere i ritorni a beneficio di tutti . Questo rinnovo ha inoltre l’ obiettivo di rafforzare, come dato valoriale di base e identitario delle nostre relazioni, la diffusione di un’autentica politica partecipativa di cultura del lavoro».