MANTOVA Lo sviluppo delle Trame Sonore, in questa XI edizione del Mantova Chamber Music Festival, con il Focus Mendelssohn apre uno sguardo approfondito sul luminoso classicismo di Felix Mendelssohn-Bartholdy (1809-1847): un percorso di approfondimento pensato per celebrare la voce più cristallina nel repertorio dell’Ottocento. Ne è stato prezioso interprete l’Hèsperos Piano Trio, ieri mattina al Teatro Bibiena, affrontando il Trio n. 2 in do min. per violino, violoncello e pianoforte, op. 66, l’ultima composizione cameristica con pianoforte dell’autore tedesco. Una pagina di ampie dimensioni che guarda ai modelli classici, ma in una rivisitazione personale in cui sulla compostezza formale si stagliano liriche melodie a tratti contrapposte alla densità della scrittura pianistica. Con un’interpretazione di pregevolissimo equilibrio espressivo, Filippo Lama, violino, Stefano Guarino, violoncello, Riccardo Zadra, pianoforte, ne hanno offerto una lettura trasparente, accattivante nei tratti di brillante cantabilità, profonda nell’evocazione del carattere romantico che orienta l’opera. Meritatissima l’entusiastica l’approvazione del pubblico per questa conferma delle qualità dell’Hèsperos Piano Trio, formazione che ha le sue radici tra l’organico dell’Ocm e si sta rapidamente affermando nel panorama musicale di maggior rilievo. Sempre al Bibiena, nel pomeriggio, dopo l’eccellente prova offerta la sera precedente in apertura del programma di Trame Sonore 2023, ecco un’altra grande affermazione per il Quatuor Hèrmes,. Davvero superlativa l’omogeneità interpretativa che hanno saputo esprimere Omer Bouchez, violino, Elise Liu, violino, Lou Yung-Hsin Chang, viola, e Yan Levionnois, violoncello, qui alle prese con il Quartetto per archi in fa magg. di Maurice Ravel (1875-1937). Una formazione anagraficamente giovane il cui percorso di rapida affermazione in campo internazionale si intreccia con quello di Trame Sonore di cui da diversi anni sono prestigiosi ospiti. La loro esecuzione si è rivelata una mirabile rappresentazione della raffinata grazia dei temi e della avvincente architettura formale dell’opera di Ravel. L’evento era inserito nell’ambito della traccia “Looking Forward” dedicata dal festival ai giovani talenti – alla generazione Z – che si rivolge anche al mondo della scuola. In questo quadro, particolarmente significativo è stato l’appuntamento in mattinata a Palazzo Ducale, Galleria degli Specchi, che ha visto la partecipazione di tanti studenti per assistere all’esecuzione del Quartetto per archi in mi min. op. 59 n. 2 “Razumowsky” di Ludwig van Beethoven (1770-1827) affidata al QuartettOCMantova, introdotta dal musicista-divulgatore Giovanni Bietti. (gmp)