CASTEL D’ARIO – «Bigolada, sempre più in alto». Chissà se lo avrà esclamato il presidente della Pro loco, Paolo Soave, dopo essere salito sulla mongolfiera che campeggiava in zona castello per ammirare dall’alto l’impressionate nugolo di persone giunte a Castel d’Ario in occasione della sua festa di piazza ultrasecolare.
Mancavano solo le note dei Daniel Sentacruz Ensemble e la riedizione in salsa casereccia di un noto spot televisivo del passato che aveva come protagonista Mike Bongiorno sarebbe stata completa. Il sole scalda la 174esima Bigolada, che si conferma l’appuntamento gastronomico apprezzato di sempre. E così è stato anche ieri, mercoledì delle Ceneri, con le consuete lunghe file di persone che attendevano pazientemente di ricevere un piatto fumante di “bigoi” con le “sardèle”. Una vera “amatriciana di magro”, manna per i palati dei tantissimi buongustai accorsi non solo dal Mantovano ma anche dal vicino Veronese e dall’Emilia-Romagna. D’altronde tale è la popolarità della Bigolada, che di fatto prolunga il Carnevale anche nel primo giorno di Quaresima, con le scuole chiuse a Castel d’Ario e anche nei paesi confinanti. Le cucine hanno funzionato ininterrottamente dalle 10.30, ovvero quando il sindaco Daniela Castro ha tagliato il nastro tricolore per dare il via alle operazioni di distribuzione, fino alle 18, anche se le manovre di allestimento da parte dei volontari della Pro loco erano cominciate già all’alba, con i cuochi al lavoro attorno alle folcloristiche fornelle a legna e ai paioli di rame. Di pari passo, alle prime luci del mattino gli ambulanti hanno dato vita sempre in piazza Garibaldi e in viale Rimembranze a un’esposizione di merce e prodotti tipici per tutti i gusti e tutte le tasche. Soddisfazione nelle parole del presidente della Pro loco, Paolo Soave, che ha tributato il doveroso ringraziamento allo staff dell’associazione e ai diversi volontari impegnati: «A tutti loro va la mia stima, il mio riconoscimento e il mio grande affetto. La Bigolada non è solo il piatto di bigoli con lo speciale ragù, ma è anche un’armonia di profumi, sapori e atmosfera». Alle 14 erano già stati cotti 7 quintali di spaghetti, diventanti 9,5 alle 16 e 10,70 alle 18, ora del “rompete le righe”. Il pomeriggio è stato animato dai Tre Amigos di Radio Pico, ormai una presenza fissa alla Bigolada. Tra le iniziative, l’elezione di Re Bigolo e della Regina Sardella, scelti tra coloro che si sono dimostrati i più veloci nel mangiare una zuppiera di bigoi e sardéle con le mani dietro la schiena. Gli ambiti scettri sono andati appannaggio dell’esordiente Pietro Fasoli di Castel d’Ario e della veterana Katia Crugliano di Castelbelforte. Spazio infine ai bambini del coro “Viva Voce”, che hanno intonato l’Inno di Mameli, il gospel spiritual “When the Saints go marching in” e “Castel d’Ario bel paese”, brano che accompagna il video promozionale della Bigolada. Ma la vera novità di questa edizione era rappresentata da un servizio mongolfiera. Pagando un biglietto di 5 euro, visitatori e soprattutto innamorati, considerato che ieri era San Valentino, hanno potuto fare una breve salita e, magari, scambiarsi un bacio ad alta quota. «Concludendo: Bigolada di Castel d’Ario… sigillo DeCo».
Matteo Vincenzi