MANTOVA È tempo di vacanze e meritato riposo in casa Mantova. Dopo l’ultimo allenamento di mercoledì mattina, la squadra si è salutata dandosi appuntamento per il raduno dell’8 luglio. Nel frattempo, si registra una nuova conferma nell’organico di Possanzini. Si tratta del difensore francese Sebastien De Maio, che era in scadenza di contratto ed ha rinnovato di un anno. Per lui un ruolo simile a quello ricoperto lo scorso campionato da Suagher: elemento prezioso in campo, ma soprattutto punto di riferimento nello spogliatoio. «Onestamente non me lo aspettavo – dice Sebastien – . Non ho mai pensato al prolungamento, anche se sono consapevole del bel percorso che abbiamo fatto. Da parte mia, però, non ho mai chiesto alla società il rinnovo perché volevo che fossero loro a propormelo, nel caso in cui avessero avuto ancora bisogno di me. Sono onorato e contento per la fiducia che la società ha riposto in me. Per me è un piacere poter rimanere e aiutare il Mantova a raggiungere i suoi obiettivi».
Nonostante sia arrivato a gennaio, il difensore si è subito integrato nel mondo biancorosso. «È stata una grandissima stagione. Abbiamo espresso un bel calcio che ci ha portati alla vittoria finale. Dopo esser stato messo ai margini dal Vicenza, ho avuto la fortuna di poter arrivare a Mantova. Quando sono stato chiamato in causa ho sempre reso al massimo, aiutando i ragazzi a raggiungere un traguardo importante».
«Per il prossimo anno invece – prosegue il difensore francese – penso che partiremo un po’ più avvantaggiati perché ci conosciamo quasi tutti. La voglia è quella di stupire e dimostrare che possiamo stare in Serie B. Sappiamo che sarà tosta, ma dal canto nostro siamo consapevoli che dovremo scendere in campo con tranquillità e personalità».
Sebastien sarà il giocatore con maggiore esperienza in rosa, visto il suo palmares tra Serie A e B. «Cerco sempre di aiutare i ragazzi con parole e carezze. Li riprendo anche quando sbagliano perché sono fatto così: cerco di aiutare il più possibile. Per fortuna non sono solo perché ci sono altri giocatori come Burrai e Redolfi che sono dei punti di riferimento. Questo aspetto è importante per invogliare i giovani nel progetto e farli crescere con noi». «Se sono qui – conclude Sebastien – è anche per merito di mister Possanzini. Abbiamo un bel rapporto anche perché è stato il mio capitano a Brescia. Come persona e calciatore lo conoscevo già, ma qui ho scoperto il Possanzini allenatore. È una persona stupenda a cui devo tanto perché mi ha accolto nel migliore dei modi. Per il mio futuro invece, non ho un sogno nel cassetto. Ho provato il corso di management e giovedì ho avuto l’esame: speriamo bene. Sono una persona che ha bisogno di toccare con mano prima di scegliere».