Mantova Ieri mattina è andata in onda la prima puntata di Radio Possanzini. Il tecnico del Mantova ha parlato alla vigilia del debutto dei biancorossi in Serie B contro la Reggiana. «Dobbiamo stare sulle stesse frequenze di sempre – spiega mister Davide Possanzini -. Il lavoro che portiamo avanti da un anno ci ha dato dei risultati, ma oggi si riparte da zero. Nel calcio il passato non conta nulla. Dovremo calarci in questa nuova avventura consapevoli delle difficoltà che troveremo, senza snaturarci». Dopo 14 anni lontana dai palcoscenici importanti, l’Acm debutterà nella serie cadetta con il botto. «Affronteremo subito un avversario importante – analizza l’allenatore -. Per la piazza sarà un match sentito, così come per noi: siamo stimolati e motivati. Spero che la squadra possa esprimere le qualità che ha. Sappiamo che sarà dura, penso sia un bel banco di prova. E stiamo facendo di tutto per arrivarci pronti. L’importante è non commettere passi indietro, sia sotto il punto di vista della mentalità che dell’atteggiamento. Ma su questo ci metto la mano sul fuoco: i ragazzi si impegnano ogni giorno».
Gli emiliani sono reduci dall’eliminazione in Coppa Italia per mano del Genoa, ma occhio a sottovalutarli. «Li abbiamo studiati attentamente, come tutte le avversarie. Hanno una chiara identità di gioco: dall’occupazione dello spazio, alle due fasi di possesso e non. Per fortuna nostra abbiamo affrontato squadre forti, preparate e organizzate. Non vediamo l’ora di scendere in campo e giocarcela». Per Possanzini ancora qualche dubbio di formazione: «I ragazzi mi mettono in grossa difficoltà come sempre. Cercherò di capire quello che mi serve di più rispetto ad altro. Ma come dico sempre a loro, non giocare non è una bocciatura. I giocatori stanno bene e sono carichi: accettano volentieri il lavoro in più e questa è una buona base di partenza». Dalle sfide con Napoli, Genoa e Lecce «è nata una nuova consapevolezza: abbiamo fatto buonissime cose anche con squadre più forti di noi. Ovvio che ci sono anche degli aspetti su cui lavorare, ma penso sarebbe strano il contrario. Sono arrivati nuovi calciatori, in più c’è da togliere ruggine e polvere. Ma sono tranquillo perché so quello che mi può dare il gruppo». «Partire bene sarebbe il top – conclude Possanzini – se non dovesse arrivare una vittoria, dovremo stare tranquilli e continuare a lavorare sulla nostra strada. Sappiamo qual è l’obiettivo finale e per raggiungerlo sarà importante ogni passo. Non è per forza la vittoria a darti la consapevolezza di poter combattere con altre squadre. E la sconfitta di Triste (4-1, ndr) della passata stagione ne è la prova: è stato lo spartiacque che ci ha fatto capire che avremmo potuto lottare per vincere il campionato. La vittoria spesso inganna e nasconde i problemi. Lavorare sugli aspetti in cui si è fatto meno bene porterà la squadra a crescere».
Samuele Elisse