Gasparri al Rotary, “Liberalizzazione delle droghe leggere? Mai. Meglio le comunità”

MANTOVA Lunedì sera al ristorante “Rigoletto” si è tenuta una cena organizzata dal Rotary Club Mantova che ha visto protagonista il sen. Maurizio Gasparri. Tema della serata: la legalizzazione delle droghe leggere, argomento che ha acceso il dibattito.
Gasparri, capogruppo di Forza Italia al Senato, ha subito chiarito la sua posizione: «Sono contrario alla legalizzazione delle droghe e partecipo da tempo a questo dibattito». Per il senatore, chi sostiene la legalizzazione «si disinteressa della condizione fisica, psicologica e familiare del tossicodipendente», mentre chi è contrario «è più vicino alle comunità di recupero».
Seduti in sala anche il segretario provinciale di Forza Italia Michele Falcone, il consigliere comunale Pierluigi Baschieri, la coordinatrice regionale di Azzurro Donna Lombardia Maria Elena Invernizzi e l’assessore del comune di Marcaria Enrico Lungarotti.
Nel suo intervento, Gasparri ha voluto sottolineare l’importanza del recupero e ha ricordato il suo impegno a sostegno di comunità come San Patrignano: «Ogni giorno centinaia di ragazzi escono dalla droga grazie al lavoro e alla condivisione».
Ha poi lamentato il mancato utilizzo di una norma del 1990 che permetterebbe ai detenuti tossicodipendenti di scontare la pena in comunità di recupero: «Questa norma è largamente sottoutilizzata». Il senatore ha poi affrontato il tema del mercato clandestino: «La legalizzazione del consumo di droga non elimina affatto il mercato clandestino. Anzi, si creerebbero fasce di popolazione che non potrebbero accedere ai prodotti legali, alimentando ulteriormente il traffico illegale».
A sostegno delle sue tesi, ha citato le parole di Paolo Borsellino: «Già nel 1989, Borsellino aveva spiegato che la legalizzazione non avrebbe mai smantellato la criminalità legata alla droga». e ha concluso ribadendo l’importanza di intensificare le politiche di prevenzione e recupero: «Noi proibizionisti abbiamo una coscienza più chiara: siamo quelli che davvero aiutano chi è caduto nel “tunnel” a uscirne». (abb)