Teleriscaldamento: conguagli da 9mila euro

MANTOVA È una doccia troppo fredda quella che hanno subito i condomini degli alloggi comunali di via Volta 7 (ma è ragionevole credere che anche ai condòmini confinanti sia toccata la stessa sorte) dopo la missiva trasmessa da Aster in cui si comunica l’aggiornamento delle spese condominiali per gli anni 2021-’22, e la consequenziale rateizzazione del debito con ricadute pluriennali sul canone d’affitto.
Una comunicazione scarna che non aiuta di certo i residenti dell’immobile di Valletta Valsecchi a comprendere come sia stato possibile ricevere dei conguagli da cifre iperboliche.
L’importo accumulato dalle 38 unità abitative supera i 165mila euro e non sono di certo bruscolini per delle persone che abitano in case popolari con canoni di locazione calmierati.
Alcuni residenti hanno chiesto supporto per capire cosa è realmente successo e come sia possibile che a due anni dalla chiusura dei bilanci condominiali sia arrivato un salasso di questo genere: cifre che variano da abitazione ad abitazione, ma buona parte dei residenti si trovano debiti che superano i 4mila euro e arrivano oltre i 9mila. Per questi ultimi ci vorranno 15 anni per saldare il debito secondo il piano di rientro comunale.
Ma cosa è successo? «A influenzare l’incremento esponenziale delle spese ha influito sicuramente il rincaro delle tariffe del teleriscaldamento – spiega il capogruppo di Forza Italia Pier Luigi Baschieri – che durante le stagioni termiche di quel biennio ha visto aumenti anche del 200%. Ma a far storcere il naso agli ignari condomini ci sono anche le spese legate al consumo idrico: alcuni di loro devono rimborsare oltre 1.500 euro».
Stiamo parlando di un edificio comunale ristrutturato durante il mandato del sindaco Brioni e non un secolo fa, tanto che il Comune sta ancora saldando il mutuo ventennale da 6,12 milioni nato a seguito della emissione dei Boc (Buoni obbligazionari comunali).
«Quell’immobile – prosegue Baschieri – ha già degli evidenti problemi strutturali e dispersioni di calore non indifferenti oltre che carenze alla rete idrica e fognaria. Impossibile non interrogare l’assessore Nicola Martinelli per comprendere le motivazioni che hanno portato i costi del condominio a esplodere in tal modo. È evidente che servono anche nuovi interventi edilizi per rendere il palazzo più efficiente dal punto di vista energetico. Rammento che nel 2019 erano già stati sostituiti i contabilizzatori di calore. Le spese condominiali di una persona che vive in un appartamento popolare non possono essere più alte rispetto a chi sta in un attico del centro».

Come è impossibile non interrogare anche l’assessore Andrea Caprini per chiedere come è stato e dove è stato speso il milione che Tea Spa aveva restituito, in quanto extra-profitti, e destinato alle fasce deboli; «Gli altri 7 milioni erano stati utilizzati per abbattere i costi del teleriscaldamento in città. Serve un sostegno anche da parte del Comune», conclude Baschieri.