MANTOVA Era accusato di un sistematico meccanismo di raggiro perpetrato ai danni di diversi propri clienti ai quali, sulla scorta della stipula di contratti per la compravendita di autovetture, queste non erano mai state loro consegnate così come non erano state restituite le somme di denaro a lui versate a titolo di caparra. Sul banco degli imputati, per truffa e appropriazione indebita era così finito un 51enne all’epoca rappresentante legale di una concessionaria d’auto con sede legale a Marcaria e sede operativa dapprima nel Cremonese e quindi, a seguito di nuova denominazione sociale, a Curtatone. Segnatamente i fatti a lui addebitati afferivano al periodo compreso tra il 2013 e il 2019 quando, a vario titolo e tramite plurime azioni artificiose, aveva indotto in errore – come meramente riportato nel corposo capo d’accusa a lui ascritto – numerosi acquirenti a cui in alcuni casi, nonostante rassicurazioni di facciata, era stata di continuo posticipata la data di consegna del veicolo adducendo in tal senso problemi di liquidità e conseguente impossibilità a saldare il prezzo al concessionario fornitore, oppure in altre circostanze facendosi rilasciare dagli stessi clienti le somme a saldo degli acquisti. O ancora in caso di contratto di finanziamento con società terza trattenendo la maxi rata finale o sottoscrivendo falsi piani di rimborso. Una vicenda che ieri ha visto un proprio primo epilogo giudiziario, in attesa del più che scontato ricorso in appello da parte del difensore, l’avvocato Marco Piacentini, stante i tre anni e tre mesi per la sola truffa disposti dal giudice Stefano Ponti nei confronti del 51enne (a fronte dei due anni e quattro mesi chiesti dal Pm), condannato altresì alla profusione del danno in favore delle parti civili – tra cui Findomestic Banca – da stabilirsi in sede civile nonché al riconoscimento di complessive provvisionali immediatamente esecutive per oltre 80mila euro. Mandato invece assolto dall’ipotesi di appropriazione indebita oltre a sentenza di non luogo a procedere, stante intervenuta prescrizione, per quanto concerne la parte più risalente dei reati già estinti.






































