MANTOVA La giunta comunale di Mantova ha deliberato le proprie osservazioni nell’ambito dei procedimenti di Valutazione ambientale strategica (Vas) relativi ai Piani di gestione della riserva naturale Vallazza e della riserva naturale Valli del Mincio, entrambi integrati con le misure di conservazione dei siti Zsc e Zps (Zone speciali di conservazione e Zone di protezione speciale) ricadenti sul territorio mantovano.
In aderenza con quanto tracciato dal convegno “Mantova città d’acqua – Tutela e Salvaguardia dell’ecosistema del Mincio e dei Laghi”, promosso nell’ambito del progetto Hydrometra Acquam con il sostegno della Fondazione Cariverona, durante il quale sono emerse con forza le criticità ambientali dell’intero sistema fluviale e lacustre del mantovano, il Comune ha indirizzato le proprie osservazioni su cinque temi fondamentali quali: il potenziamento del sistema della conoscenza con monitoraggio – quantitativo continuativo e open data – aperto a cittadini ed enti; l’incremento fin da ora della portata dell’acqua transitante nel fiume, nei laghi e nel sistema delle Valli, anche senza attendere la definizione del deflusso ecologico dopo il quale potranno essere apportati opportuni aggiustamenti; il potenziamento delle attività di contrasto alle specie invasive alloctone, garantendo le necessarie risorse, anche attraverso la partecipazione a specifici bandi; il potenziamento delle attività manutentive del complesso e delicato sistema delle Valli del Mincio con particolare riferimento alle attività di rimozione dei sedimenti; la proposta della realizzazione di un intervento pilota nell’ambito dell’azione relativa alle fasce tampone, come buona pratica da monitorare e replicare nel bacino del Fiume Mincio.
«Siamo preoccupati per il delicato equilibrio ecologico delle Valli del Mincio, dei laghi di Mantova e della Vallazza – ha sottolineato l’assessore all’ambiente del Comune di Mantova Andrea Murari -. Riteniamo ci sia un grande lavoro da fare e che i Piani di gestione siano una buona occasione per condividere le priorità tra Parco, Comuni e associazioni, in uno spirito di pragmatica collaborazione. Noi abbiamo ribadito la nostra richiesta di fare transitare quanta più acqua possibile nelle valli, ben sapendo che c’è una pluralità di competenze ed enti coinvolti nel governo dei flussi. Ma anche di aumentare significativamente le risorse per le manutenzioni – ha continuato Murari – sia per asportare sedimenti che per rimuovere le specie infestanti. Interventi che si stanno facendo con le risorse disponibili, che però non sono oggettivamente sufficienti. C’è poi a nostro avviso il grande tema delle fasce tampone, previste come fondamentali in tutti gli strumenti, ma quasi mai realizzate. Bisogna cominciare a farne, anche per misurarne l’efficacia a livello sperimentale in alcuni punti strategici».







































