MANTOVA – La raccolta del riso in Lombardia si avvia alla conclusione con un calo produttivo stimato intorno al 10% rispetto a un’annata media, nonostante rese e qualità soddisfacenti. In provincia di Mantova, la campagna 2025 è risultata in linea con la media e con ottimi risultati qualitativi. Lo segnala Coldiretti Lombardia, che evidenzia come grandine e sbalzi termici abbiano inciso negativamente su parte delle coltivazioni, in particolare tra Milanese e Mantovano. Dove il maltempo non ha colpito, le rese sono state “decisamente buone”. Sul fronte economico, però, cresce la preoccupazione: secondo Coldiretti Mantova, i prezzi all’origine sono crollati fino al 50%, con il Carnaroli e l’Arborio scesi a 60-70 centesimi al chilo e il Vialone Nano dimezzato rispetto al 2024. Prezzi che non coprono i costi di produzione, stimati in circa 80 centesimi/kg. A pesare sono le importazioni di riso straniero (+10%), spesso a dazio ridotto o senza reciprocità nei controlli e nei costi di produzione, che mettono in difficoltà la filiera italiana. Coldiretti avverte: senza interventi, rischia di scomparire il Vialone Nano, varietà simbolo del territorio mantovano. Il settore risicolo lombardo chiede regole più eque nei mercati internazionali, politiche di tutela e maggiore valorizzazione del riso italiano di qualità.






































