Clandestini al lavoro con una paga da fame, arrestata una famiglia di quattro persone

CASTEL GOFFREDO Blitz dei carabinieri di Castel Goffredo in un laboratorio tessile del paese del settore del confezionamento di abbigliamento intimo. In manette è finita un’intera famiglia di quattro persone. Ad operare ieri sera sono stati i carabinieri della stazione locale insieme ai colleghi di Asola in collaborazione con i carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Mantova, coadiuvati dagli ispettori di Inps e Inail, con gli agenti dalla Polizia Locale di Castel Goffredo, coordinati dal comandante della Compagnia di Castiglione, tenente colonnello Simone Toni.
Lo scenario che si è presentato alla Task force è purtroppo sempre lo stesso: l’interno di un laboratorio tessile cinese dove gli operai vengono impiegati in turni massacranti, anche fino a 14 ore giornaliere e pagati con circa 2,50 euro all’ora, e quindi di molto inferiori a quanto previsto dal contratto nazionale di categoria che invece prevede un minimo di 8 euro per ogni ora di lavoro.
I militari ed il personale operante hanno fatto irruzione all’interno del capannone intorno alle 16 di ieri scatenando il solito scompiglio generale tra gli operai che, nel tentativo di sottrarsi al controllo, hanno cercato, invano, di raggiungere le varie uscite dello stabile, già preventivamente presidiate dai militari.
All’interno del laboratorio i militari hanno sorpreso a lavorare 15 cittadini cinesi, di cui uno clandestino. Alcuni di loro hanno riferito di essere stati orientati dai gestori del laboratorio, che in caso di irruzione delle forze dell’ordine, avrebbero dovuto dichiarare di lavorare e percepire il salario previsto come da contratto nazionale. Di conseguenza la titolare dell’attività, C.Y., 50 anni, ed i suoi collaboratori, X.L. 53enne, la moglie di quest’utimo L.H., 51enne e la loro figlia X.L. 22enne, tutti di nazionalità cinese e residenti a Castel Goffredo, sono stati arrestati perché ritenuti responsabili di caporalato e sfruttamento della manodopera clandestina. I carabinieri dell’Ispettorato del Lavoro hanno adottato un provvedimento di sospensione dell’attività oltre alla contestazione delle violazioni amministrative, pari a 4.300 euro.
L’operazione rientra nell’ambito delle attività della “task force” voluta dal prefetto di Mantova e dal Comando Provinciale dei Carabinieri, per il contrasto del lavoro nero. Gli arrestati sono stati condotti presso la propria abitazione in regime di detenzione domiciliare a disposizione dell’autorità giudiziaria, mentre nei confronti dell’operaio risultato irregolare nel territorio e quindi clandestino sono state attivate le procedure di espulsione da parte della questura di Mantova.