Domani flash mob dei ristoratori veneti e lombardi sul ponte Visconteo

VALLEGGIO – Uniti per chiedere la riapertura definitiva dei ristoranti oppure “ristori” adeguati e immediati. Stremati dalle prolungate chiusure, le Associazioni Ristoratori Veneti e Lombardi si ritroveranno mercoledì mattina, alle 11, sul ponte Visconteo di Valeggio sul Mincio – dove ogni anno si celebra il Nodo d’Amore – per chiedere un cambio di passo al nuovo premier Mario Draghi, con esplicita richiesta di superare il sistema dei colori e disporre ristori adeguati al fatturato. #apertisempre: questo l’hastag e la parola d’ordine del flash mob di domani, per chiedere anche l’apertura serale dei locali. Le associazioni invitato i ristoratori a presentarsi alla protesta in divisa da lavoro. «I turisti non ci sono più e in tutti questi mesi sono arrivate briciole, del tutto insufficienti a coprire i costi fissi delle nostre aziende – ha spiegato  Alessia Brescia  di Ristoratori Veneto -. Con la zona gialla abbiamo riaperto a pranzo, ma facciamo pochissimi coperti, quattro o cinque al giorno. Come facciamo a sopravvivere?». Un grido d’aiuto rivolto al nuovo esecutivo, anche se le premesse non lasciano presagire nulla di buono. Il ministro della Salute Roberto Speranza – riconfermato tra non poche perplessità – ha come primo provvedimento bloccato gli impianti sciistici fino al 5 marzo, comunicandolo agli addetti proprio alla vigilia dell’attesa riapertura, dunque senza il minimo preavviso. Un segnale che unitamente alle parole shock di Walter Ricciardi, il consigliere fidato di Speranza che vorrebbe un nuovo lockdown, ha messo in agitazione le attività commerciali e produttive. La prima impressione è che il ministro Speranza, non sapendo che pesci pigliare, intenda proseguire nella politica del “lucchetto”. Un “apri-chiudi”, variabile a seconda delle colorazioni, che ha messo in ginocchio il comparto della ristorazione. Basti pensare che i ristori, se così si possono chiamare, corrispondono solo al 3% del fatturato e non coprono nemmeno i costi fissi delle attività. «C’è bisogno di unità nella nostra categoria: uniti e coesi verso un unico obiettivo, quello di tutelare il nostro settore ed è a questo che stiamo lavorando da mesi, con Ristoratori Veneto e Lombardia, uniti a TNI, che ha la possibilità di far da portavoce a livello nazionale dei reali problemi». Dopo il flash mob, i ristoratori si riuniranno in assemblea per decidere le prossime iniziative con l’obiettivo di sensibilizzare istituzioni e opinione pubblica sulla situazione che vivono.

MATTEO VINCENZI