MANTOVA Con i 65 µg/m³ di percentuale di Pm 10 dell’altro ieri, domenica 16 febbraio, Mantova ha raggiunto i 29 giorni di superamento del limite di 50 µg/m³ dall’inizio dell’anno. Il che significa che mancano solo 6 giorni al raggiungimento della soglia dei 35 giorni di superamento dei limiti di legge per la concentrazione di polveri sottili consentita dalla normativa europea. Anno nuovo aria vecchia (e sempre più cattiva). A rivelarlo, se mai ce ne fosse stato bisogno, è Legambiente Lombardia, che alla domanda sulla causa di questo altissimo grado di inquinamento risponde dando la colpa (anche) alla massiccia presenza di allevamenti intensivi. Un’osservazione, questa, che arriva nel giorno che segna il superamento dei limiti di Pm10 per il 36esimo giorno dall’inizio dell’anno a Milano. Milano capitale dell’inquinamento è tutt’altro che una sorpresa, come osserva Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia. Ma se Milano è per certi versi “giustificata” in considerazione del milione di veicoli che quotidianamente percorrono le strade del capoluogo lombardo, decisamente meno lo sono le città che seguono a ruota come Pavia, che ieri era a quota 34 giorni di superamento dei limiti di Pm10, seguita da Cremona con 32 e quindi Mantova e Monza appaiate a quota 29. Per città e province come Mantova, Cremona e Pavia, il divario da Milano è solo questione di pochi giorni nonostante si tratti di territori in cui l’agricoltura prevale sull’industria. “La causa è da ricercarsi nelle emissioni di ammoniaca da parte degli allevamenti intensivi – spiega Meggetto -: un gas che, reagendo con i NOx (ossidi di azoto, ndr) prodotti dai motori diesel, forma particelle sospese costituite da cristalli di nitrato d’ammonio. La situazione degli altri capoluoghi di provincia, infatti, è differenziata: se le province montane e pedemontane se la passano relativamente bene, e l’uso di caminetti e stufe a legna (molto diffuse nei territori di Lecco, Sondrio e Varese) non riesce a scalfire la predominanza di giornate di aria pulita, molto peggio vanno le cose per il drappello delle città capoluogo della zootecnia. La metà del Pm10 ha origine zootecnica – aggiunge -, una fonte ancora eccessivamente sottovalutata, considerato che la Lombardia è la regione con la maggior densità di capi allevati in Italia, e su cui sarebbe il caso di cominciare a ragionare. Con 1,4 milioni di bovini e 4,5 milioni di suini negli allevamenti, in termini di massa corporea è come se in Lombardia vivessero 25 milioni di abitanti in più rispetto agli oltre 10 milioni registrati all’anagrafe». Per la cronaca, Mantova è tornata a superare i limiti di Pm10 nelle giornate di sabato e domenica scorsa. (cad)