Area Paiolo, restano valide tutte le opere a carico dei privati

MANTOVA – Centomila metri di superficie, ma non tutti da cementificare. Il piano attuativo presentato a suo tempo dalla società “Pitentino”, di cui capofila era l’impresa “Arturo Bottoli”, e che rientrava nella convenzione siglata col Comune nel 2005, prevedeva che molta dell’area dell’ex lago Paiolo dovesse diventare “standard”, ovvero spazio di uso pubblico servito, con l’onere di numerose opere di compensazione.
In poche parole, il soggetto attuatore del piano accettava di farsi carico di parecchie opere pubbliche, senza alcun costo per l’amministrazione di via Roma. E tale piano rimarrà in vigore sino al prossimo anno, passando di mano assieme ai terreni dalla ditta fallita al nuovo acquirente, l’impresa veronese “Imprendo” del gruppo immobiliare “Toffalini & Toffalini”. Oneri e onori.
Il rammarico del Comune, che aveva spinto assieme al Parco del Mincio per acquisire l’area e farne un’oasi naturalistica attrezzata, lascia adesso solo spazio a ipotesi per acquisire l’area in seconda battuta. Cosa possibile, secondo  Stefano Nuvolari di Forza Italia, applicando l’articolo 107, comma 4 della legge fallimentare: “Il curatore può sospendere la vendita ove pervenga offerta irrevocabile di acquisto migliorativa per un importo non inferiore al 10% del prezzo offerto”. Come dire, commenta Nuvolari, che «il Comune se volesse, potrebbe ancora provare a prendersi l’area: 50mila euro circa in più, certo non sposterebbero gli equilibri di bilancio, se l’interesse è così forte».
Rimarrebbero fuori tuttavia le opere in carico ai privati: parliamo di due rotatorie (in via Paiolo e via Nenni), la sistemazione di strada Paiolo, fronte ospedale, e l’intersezione di via Bellonci.
Di più. Sui 100mila metri di superficie, solo 56mila sarebbero private; ben 12mila sarebbero destinate a verde pubblico, 5.500 all’interesse pubblico, 14.600 a parcheggi pubblici a raso, 11.000 a parcheggi interrati, 6.000 a strade pubbliche, 12.000 rimarrebbero aree pubbliche escluse dal conteggio degli standard e 11.000 rimarrebbero oggetto di monetizzazione. Il tutto in un quartiere che andrebbe a servizio soprattutto del polo sanitario e ospedaliero.
Forse anche di questo hanno parlato il sindaco  Mattia Palazzi e l’assessore regionale all’ambiente  Raffaele Cattaneo giovedì scorso a cena? O solo della possibilità di un intervento regionale per acquisire l’area del Paiolo al demanio comunale?