MANTOVA Si era presentato sotto casa della moglie, con la quale ha in corso la causa di separazione, chiedendo a gran voce di poter parlare con lei e con i figli. Ma di aprire la porta e conferire col proprio genitore i ragazzi, in quel momento soli in casa data la temporanea assenza della madre, non ne avevano voluto sapere. Ed in effetti che le sue intenzioni non fossero delle migliori era stato appurato subito anche dagli agenti della Squadra Volante, i quali una volta giunti sul posto lo avevano perquisito trovandogli addosso un grosso coltello da cucina. Il concitato episodio, occorso nel capoluogo venerdì pomeriggio, si era fortunatamente risolto senza sfociare in tragedia. Alla fine infatti l’uomo, un 50enne di origine siciliana residente da diversi anni a Mantova, era stato denunciato a piede libero per porto abusivo di armi o di oggetti atti ad offendere. La donna invece, più giovane rispetto al marito di qualche anno ed i quattro figli di cui solo uno appena maggiorenne – gli altri hanno 15, 9 e 6 anni – erano stati immediatamente trasferiti in via del tutto precauzionale in un luogo protetto. Ad allertare la questura erano stati gli stessi figli della coppia, spaventati dalle incessanti urla e dagli improperi del padre, mostratosi sordo al loro invito di andarsene con le buone smettendo in tal modo di piantonare pericolosamente l’ex abitazione coniugale. Ora dopo il deferimento all’autorità giudiziaria nei suoi confronti è scattato pure un ulteriore provvedimento d’urgenza a fronte della condotta persecutoria perpetrata ai danni sia dell’ormai ex consorte che della prole. Sabato mattina infatti, il questore Paolo Sartori convocandolo negli uffici di piazza Sordello gli ha notificato un ammonimento scritto, con cui lo ha “invitato” a non tenere più nei confronti dei familiari comportamenti rientranti nella fattispecie giuridica dello stalking. Se dovesse ora disattendere a tale preciso avvertimento scatterà a suo carico l’immediato l’arresto. Il 50enne, con alle spalle qualche datato precedente risalente ad una ventina di anni fa per minacce, diffamazione e percosse, non aveva fatto in tempo ad estrarre l’arma bianca da lui occultata sotto i vestiti. Sulle sue reali intenzioni in questo caso non è dato sapersi ma i poliziotti al loro arrivo davanti all’abitazione si erano trovati di fronte un soggetto che non accennava minimamente a placare la propria furia. Data la sua pericolosità ulteriori accertamenti circa eventuali episodi pregressi confacenti a possibili violenze domestiche sono tuttora al vaglio degli investigatori.