MANTOVA «Il cavallo di battaglia dei 5 Stelle per “accattivarsi” gli italiani è stato inutile Un’utopia con l’avvallo del Pd che ancor oggi viene proclamata come “misura per il lavoro” e che invece allontana ancor più la domanda dall’offerta, alimentando il lavoro nero». A dirlo, commentando il piccolo esercito di furbetti composto da 234 persone che pur di ottenere il beneficio avevano presentato documentazione falsa o non rispondente alla loro reale situazione patrimoniale, è Alessandro Beduschi, portavoce provinciale di Fratelli d’Italia. Altrettanto tranchant è il commento di Paola Mancini, responsabile enti locali del partito che fa capo a Giorgia Meloni: «L’automatismo di attribuzione del reddito di cittadinanza, effettuato dall’Inps sulla base di dichiarazioni degli aventi diritto, ha fatto sì che si verificassero situazione “irregolari” come quelle oggetto della denuncia di queste ore sul territorio mantovano. Il reddito di cittadinanza altro non è che l’ennesima misura passiva di sostegni a pioggia che nulla ha a vedere con le politiche attive per favorire il lavoro». Dal canto suo, la senatrice Isabella Rauti, ha assicurato la ferma volontà del partito di stoppare «una misura folle che toglie dignità al lavoro e priva di risorse le vere politiche attive per il welfare. Il reddito di cittadinanza – ha aggiunto – è anche uno strumento perverso e diseducativo. Lo sviluppo è il solo modo per liberare la gente dalla povertà, perciò non si può continuare a regalare denari statali come vogliono fare i 5 Stelle, chiaramente per mero consenso elettorale».
Matteo Vincenzi