MANTOVA – Qui la “chiesa” non ci può stare. E parte l’azione amministrativa per chiuderne i battenti. Tale la sintesi estrema e sbrigativa di quanto accaduto in seguito a segnalazioni di residenti che hanno fatto appello alla Polizia locale per un uso improprio di un locale già adibito ad attività commerciali, e che in seguito era stato affittato alla Comunità cristiana evangelica con un uso improprio, e senza cambio di destinazione d’uso. Da lì, da quell’ex negozio di via Rippa, da quanto si apprende, partivano canti rituali anche in orari con consoni alle necessità dei residenti.
Da qui, appunto la segnalazione che ha portato gli uffici competenti di via Roma a intervenire evidenziando abusi edilizi finalizzati ad adattare i locali a luogo di culto. E a mettersi di traverso su questo cambio di destinazione d’uso è soprattutto la normativa regionale che sovrintende, con regole ben precise, alle concessioni per tali utilizzi. Ne sono andate in conseguenza le sanzioni del caso.
Ma non si tratta dell’unica violazione accertata dagli agenti della Polizia municipale. Altri, sempre riguardanti la Chiesa evangelica, erano stati in precedenza riscontrati in via Isabella d’Este, e sempre luoghi di culto abusivi anche in via Torelli e in piazzale Gramsci. In tutti questi casi si è fatta valere la ragione della normativa regionale (legge 12 del 2005) che regolamenta i requisiti dei luoghi di culto.