MANTOVA Li attendevano al varco, i principali artefici dell’opposizione in Comune: guai se vedremo delle bandiere di partito. In campagna elettorale è severamente vietato dalla normativa sulla par condizio. E così pure dovrebbe esserlo la concessione di un’area pubblica per una festa di partito durante il mese della campagna.
Insomma, tante armi pronte per essere scagliate contro la festa dell’Unità in corso sul lungolago Gonzaga, ma tutte frecce destinate a rimanere chiuse nell’astuccio. Gli organizzatori si sono ben guardati dall’esporre bandiere, e persino i manifesti della festa hanno sostituito il logo del Partito democratico con un asettico simbolismo più funzionale agli stand gastronomici che alla propaganda elettorale: semplici stoviglie che hanno scalzato i vecchi falce e martello per lasciare posto a un coltello e a una forchetta.
Qualcosa invero è rimasto come ordigno di battaglia elettorale: le luci accese anche di mattina appese agli stand, come si evince da alcuni post sui social, quasi a rimproverare i dem di predicare le energie rinnovabili e il risparmio solo a parole. Per il resto, nulla.
Dal canto suo il Pd prosegue con il suo calendario festaiolo. L’ambiente e i giovani saranno al centro dei dibattiti di questo fine settimana. Stasera, alle 21.30, si parlerà di sostenibilità ambientale nell’incontro “Come lo sviluppo sostenibile può spingere la crescita”. A confronto, gli assessori all’ambiente di Verona e Mantova Tommaso Ferrari e Andrea Murari, con la parlamentare Alessia Rotta. Domani, alle 21.30, di scena “La politica dei giovani”, con Bernard Dika, portavoce della Regione Toscana, e l’assessore Chiara Sortino. Modera il dibattito Tommaso Bellini, giornalista della Voce di Mantova.