Famiglia accusata di razzismo cacciata di casa

MANTOVA  Lo scorso giugno c’era stato l’ammonimento emesso dal questore di Mantova per stalking nei confronti di una famiglia di italiani che avevano preso di mira i vicini di casa maghrebini. Il provvedimento evidentemente non è servito a risolvere i problemi fra i due nuclei familiari, visto che un paio di giorni fa è arrivato un aggravamento con l’applicazione di una misura cautelare quale il divieto di dimora nei confronti di alcuni elementi della famiglia di italiani, che ieri sono stati sentiti dal gip per l’interrogatorio di garanzia. Non ci sono solo gli atti persecutori dietro questa brutta storia del nostro profondo nord: c’è anche l’aggravante dell’odio razziale, reso esplicito anche con messaggi postati su facebook contro “i ne**i di m***a”. Una vicenda che venuta alla luce sei mesi fa ma che ha radici ben più profonde. Per oltre 3 anni, infatti, una famiglia di maghrebini residente nel Basso Mantovano, avrebbe subito atti persecutori di ogni genere da parte dei vicini di casa, che erano stati via via querelati per per minacce, lesioni personali, danneggiamento e violazione di domicilio. Nonostante ciò, lo stalking da parte dei vicini di casa italiani, si era ulteriormente aggravato, con molestie ancora più pressanti: gesti scurrili e insulti razziali rivolti anche ai figli minori della coppia maghrebina, e “dispetti” quali il lancio dell’immondizia dal balcone sull’auto o sui panni stesi della coppia, escrementi di cane lasciati davanti alla porta dell’abitazione. Un inferno quotidiano per questa famiglia maghrebina – persone che lavorano regolarmente e che da anni altrettanto regolarmente abitano nel mantovano dove hanno ottenuto la cittadinanza italiana – arrivata a temere di uscire di casa o di far uscire i bambini a giocare in cortile. Per questo il questore di Mantova aveva disposto nei confronti di tre appartenenti alla famiglia vicina di casa – marito, moglie e figlio – la misura preventiva dell’ammonimento, con la quale veniva intimato ai tre italiani di cessare immediatamente i loro comportamenti vessatori, pena l’applicazione di più gravi misure personali di natura penale. Avviso ignorato che ha portato al provvedimento del divieto di dimora emesso dal gip su richiesta della procura. Da mercoledì scorso la famiglia è ospite di parenti fuori provincia, con tutti i disagi che derivano da questa situazione che a quanto pare non hanno saputo evitare.