MANTOVA Sulla scorta di un modus operandi a quanto pare ben collaudato, avrebbero inscenato incidenti stradali concordati preventivamente fra loro al fine poi di farsi rimborsare dall’assicurazione. Sul banco degli imputati, circa l’ipotesi di fraudolento danneggiamento dei beni assicurati, sono così finiti dieci cittadini italiani, di cui quattro mantovani e altri originari delle provincie di Reggio Emilia, Milano e Vicenza. Segnatamente i fatti a loro addebitati risalirebbero alla metà del 2020 quando, in concorso, si sarebbero resi responsabili di almeno otto episodi di frode (3 a Mantova, uno a Medole, uno a Rodigo e 3 a Reggio Emilia) perpetrati ai danni di quattro importanti compagnie assicurative, a loro volta costituitesi parte civile al processo: UnipolSai, Allianz, Generali e Itas. In particolare il giochino avrebbe visto un’auto condotta da uno del gruppo frenare di colpo venendo così inevitabilmente tamponata da quella dietro, con alla guida sempre un complice. Ieri, innanzi al giudice Maria Silvia Siniscalchi, la prima udienza del giudizio a loro istruito. Tra le questioni preliminari sollevate dalle difese quella relativa all’eccezione di incompetenza territoriale del Tribunale di Mantova in favore di quelli ove hanno sede le diverse compagnie d’assicurazioni. Di diverso avviso la procura secondo cui al contrario il dibattimento deve istruirsi nel luogo dov’è occorso il fatto. Su questo il giudice si pronuncerà nella seduta del prossimo 25 marzo.






































