MANTOVA – Il quadro complessivo dell’intervento denominato Mantova Hub era stimato 33,3 milioni di euro, secondo le stime approfondite del ministero che assegnò a Mantova 18 milioni di euro (governo Renzi). Il fatto sorprendente però, evidenziato oggi, a oltre 3 anni di distanza dall’ex assessore all’edilizia Celestino Dall’Oglio, è che i conti generali avevano messo nel computo una percentuale quasi mezza del budget complessivo destinata allo “sviluppo e lavoro”.
Cosa si intende per sviluppo e lavoro? «Questo indicatore basato sui progetti presentati alla Presidenza del Consiglio – spiega Dall’Oglio – figura nella classificazione svolta da Anci e dal Centro nazionale di studi per le politiche urbane (che associa 16 università italiane, oltre alla società italiana degli urbanisti). In esso, sono contemplati tanto gli interventi da realizzarsi nel comparto per lo sviluppo di Fiera Catena, quanto le prospettive di lavoro che si sarebbero venute a delineare con l’operazione post-Ies, legata alla produzione di herbal crops, ovvero di pellet per uso industriale. Nel mucchio, ovviamente, venivano inclusi programmi di fitodepurazione per il disinquinamento del Sin, e azioni di incubazione imprenditoriale Multifactoring 84. Dal tabulato definitivo, risulta che all’azione “sviluppo e lavoro”, che peraltro comprendeva le altre attività lavorative ipotizzate per i capannoni di San Nicolò, quasi la metà delle risorse messe a disposizione, o in preventivo, venivano destinate, fra l’altro, a quel progetto di reinserimento nel mondo del lavoro nato all’ombra della Cop21, fondata dal consorzio Solco di Mantova. Questo avrebbe dovuto garantire, secondo le parole dello stesso sindaco Mattia Palazzi, 43 salvataggi fra i 67 lavoratori ex Ies. Parliamo insomma – prosegue Dall’Oglio – dello stesso progetto che oggi le cronache ci riferiscono attraverso le azioni del tribunale fallimentare di Mantova».
Insomma, c’è chiarezza nel capitolo più oneroso dell’azione amministrativa del sindaco? Il capogruppo di Forza Italia in Comune Pier Luigi Baschieri lamenta che il cantiere di Mantova Hub sarebbe in grande ritardo sul cronoprogramma, avendo speso ad oggi circa 2 milioni degli 8,3 appaltati, col rischio di pregiudizio addirittura per gli oltre 6 milioni stanziati a gennaio per far fronte all’intervento sull’area dell’ex cimitero ebraico di San Nicolò: soldi che potrebbero, a suo dire, essere persi, qualora le opere non venissero realizzate entro l’anno.
Dal canto suo l’assessore all’urbanistica Andrea Murari parla di 10, e non 2, milioni spesi nel comparto, e di stati di avanzamento assolutamente in linea col cronoprogramma.
«A prescindere dalla disputa Baschieri-Murari – conclude Dall’Oglio –, mi permetto di rilevare che l’appalto principale in corso con la Manelli Impresa Srl di Monopoli da 8,3 milioni contrattuali, più Iva, ad oggi è al 5° Sal per quasi 2 milioni di euro, equivalenti al 25% dei lavori, che avrebbero dovuto concludersi il 20 agosto 2020, come si legge nel cartello dei lavori».