MANTOVA Era giunto in Italia grazie ad una carta d’identità rumena che gli aveva permesso quindi, oltre al libero ingresso nel Paese essendo un documento di uno Stato comunitario, di ottenere altresì un regolare contratto di lavoro. Peccato solo che lui in realtà non fosse un cittadino rumeno ma bensì extracomuntario. In manette circa l’ipotesi di possesso e fabbricazione di documenti di identificazione falsi, è così finito un 45enne straniero nato in Moldavia. A scoprirlo, l’altro ieri, durante uno dei tanti servizi di controllo in materia di contrasto al lavoro nero e allo sfruttamento della manodopera irregolare sono stati i carabinieri, impegnati nella circostanza ad ispezionare un’azienda agricola mantovana specializzata nella coltivazione di meloni. Ed è stato proprio nei campi, durante un momento lavorativo, che all’uomo è stato chiesto di fornire le proprie generalità tramite l’esibizione di un valido documento di identità. Così, forse credendo di poterla fare franca, il bracciante agricolo ha provveduto a consegnare ai militari la carta d’identità in suo possesso, anche forte della sua condizione di lavoratore regolarmente assunto. Ma agli uomini dell’Arma è bastato poco per scoprire che si trattava di un falso.
Inevitabile a quel punto sono scattate le manette ai polsi e dopo una notte in camera di sicurezza il 45enne è comparso ieri mattina in tribunale per il processo con rito direttissimo.
Innanzi al giudice Gilberto Casari, che ne ha convalidato l’arresto, l’imputato ha altresì patteggiato la pena di un anno e quattro mesi di reclusione.