Indagato per codice rosso tenta una truffa mentre è con la ex

Mantova Ha cercato di mettere a segno una truffa da poche decine di euro mentre era in giro con una donna. Rintracciato poco dopo è stato arrestato non per la faccenda della truffa ma perché la donna con cui si trovava è la sua ex, che lo aveva denunciato per maltrattamenti, vicenda per la quale il giudice aveva disposto nei confronti dell’uomo il divieto di avvicinamento ai luoghi abitualmente frequentati dalla stessa donna. In manette è così finito un 39enne residente nel Mantovano attualmente domiciliato a Modena. Secondo quanto ricostruito dagli agenti della Volante della questura di Reggio Emilia che hanno eseguito l’arresto nella serata dell’altro ieri, il 39enne era andato in compagnia di una donna di 32 anni a farsi tagliare i capelli in un salone all’interno di un centro commerciale di Reggio Emilia. Al momento di pagare l’uomo chiedeva di poter pagare con un carta di credito precisando che non poteva però effettuare pagamenti per cifre inferiori a 50 euro. Pertanto chiedeva al proprietario del salone di pagare tale somma e poi ottenere 20 euro in contanti quale resto e per convincerlo mostrava la ricevuta dell’avvenuto pagamento sul suo cellulare. Tuttavia, il proprietario del salone, dopo aver controllato il proprio conto corrente, si accorgeva di no aver ricevuto nessun pagamento e contattava la Polizia. Gli agenti giunti sul posto si mettevano alla ricerca della coppia descritta dal negoziante, che rintracciavano in un bar poco distante. I due venivano portati in questura per l’identificazione, e qui i poliziotti scoprivano che nei confronti del 39enne era in atto un procedimento per codice rosso nei confronti della donna con cui si trovava in quel momento. L’uomo ha cercato di chiarire quella situazione paradossale dicendo che la 32enne era d’accordo nel voler passare una giornata in sua compagnia, e che lei non sapeva che il divieto di frequentarla era ancora in vigore e che era all’oscuro del suo tentativo di truffa. Il giudice ha convalidato l’arresto senza applicare alcuna misura cautelare se non la conferma del divieto di avvicinamento alla 32enne. Il processo è stato quindi rinviato al prossimo mese di giugno.