MANTOVA Stava eseguendo dei lavori con un macchinario denominato sollevatore telescopico in una stalla quando era finito in uno scavo per la costruzione di una vasca per liquami. Per questo grave infortunio sul lavoro accaduto in un’azienda agricola di Moglia ai primi di giugno del 2018, un operaio albanese di 45 anni aveva riportato delle gravi lesioni, tra le quali la frattura del bacino, che avevano comportato una prognosi di 111 giorni complessivi e con conseguenze permanenti. A seguito degli accertamenti effettuati sul posto dai tecnici dello Spsal di Ats Val Padana, è stato istituito un processo a carico del legale rappresentante dell’impresa affidataria dei lavori per la costruzione di vasche per liquami, dei soci amministratori della ditta per la quale lavorava l’operaio e il coordinatore per la sicurezza dei lavori nel cantiere. I titolari della ditta per cui lavorava il 45enne sono usciti dal processo, che ora è giunto alle battute finali. Martedì scorso c’è stata la discussione del processo, con la richiesta di assoluzione da parte dello stesso Pm nei confronti del responsabile della sicurezza, M.M., 45enne di Mirandola, mentre per S.M., titolare dell’impresa affidataria dei lavori, è stato chiesto il pagamento di una sanzione di 1500 euro come condanna per le lesioni gravi. Il giudice ha rinviato il processo al prossimo 30 gennaio per le eventuali repliche e a seguire la lettura della sentenza.





































