MANTOVA – Reiterati episodi violenti perpetrati ai danni della propria compagna. Con queste accuse lo scorso marzo era finito in manette A.M. un 27enne pakistano residente a Castiglione delle Stiviere, zona “Cinque Continenti”. I fatti a lui contestati risalivano al periodo compreso tra l’agosto del 2019 e il momento del suo arresto. Nello specifico i reati a lui contestati, da cui anche un rinvio a giudizio immediato secondo quanto disciplinato dalla legge sul cosiddetto “codice rosso”, sono maltrattamenti in famiglia, lesioni personali aggravate, percosse e minacce. Nella fattispecie tra i vari episodi addotti agli atti quello relativo alla notte del 21 febbraio scorso quando i carabinieri allertati dal personale del 118, giunti sul posto dell’ennesimo litigio, avevano trovato la donna, una trentenne dell’Est Europa, già coricata sulla barella dei sanitari dolorante e con varie ferite. La versione da lei data ai militari in tale occasione, e supportata anche dall referto medico dell’ospedale, era stata quella di un’aggressione subita a suon di pugni, bastonate e colpi inferti con cocci di bottiglia da parte del compagno, in quel momento ubriaco e sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. Ieri mattina, davanti al giudice Chiara Comunale, sono comparsi in aula per rendere le rispettive deposizioni sia l’imputato, ancora detenuto nel carcere di via Poma, che la parte offesa. Quest’ultima, in particolare, alle domande del pubblico ministero ha risposto negando tutto e anzi dichiarandosi intenzionata a ritirare la denuncia fatta, non sapendo evidentemente che tali reati sono in ogni caso perseguibili d’ufficio. L’imputato invece ha ammesso solo qualche litigio, come capita a tutte le coppie, ma nulla di più. Il prossimo 9 ottobre è prevista la sentenza.