MANTOVA Le forze dell’ordine lo tenevano d’occhio da tempo in quanto ritenuto elemento di spicco del mercato della droga nella Bassa. Ed in effetti l’intuizione investigativa ha ben presto prodotto i suoi frutti. Nella fattispecie il pusher finito l’altro ieri in manette aveva pensato bene di nascondere la droga sia nel frigorifero di casa che all’interno del proprio armadietto su posto di lavoro; uno stratagemma ben architettato ma che non è sfuggito all’occhio attento degli uomini della questura. A rinvenire la sostanza stupefacente, tra quantitativi di hashish e cocaina, è stata la Polizia durante un blitz condotto a San Benedetto Po e conclusosi con l’arresto di un 41enne e la contestuale denuncia della moglie.
Nella mattinata di venerdì infatti agenti delle Squadre Mobili di Mantova e Reggio Emilia, nell’ambito di un’operazione congiunta, hanno provveduto ad effettuare una perquisizione domiciliare nell’abitazione di una coppia di cittadini di origine marocchina da tempo residenti nella cittadina polironiana e regolarmente soggiornanti sul territorio nazionale. La Polizia era alla ricerca di sostanza stupefacente, in quanto, da indagini tuttora in corso, si aveva il sospetto che in quell’appartamento fosse detenuto un rilevante quantitativo di droga. Come detto durante la prima perquisizione, nell’abitazione della coppia magrebina, sono stati trovati, stipati nel frigorifero, ben sette panetti di hashish per un peso complessivo di poco inferiore ai sette etti, oltre ad un bilancino di precisione, un telefono cellulare e a 6.800 euro in contanti. Tutto è stato debitamente sottoposto a sequestro. L’ispezione è quindi proseguita poi anche nella ditta dove l’uomo lavora; qui nascosto gli agenti hanno trovato nascosto nell’armadietto dell’uomo altri venticinque grammi di sostanza stupefacente tra cocaina ed hashish.
Al termine dell’articolata attività operativa a finire nei guai è stato quindi Mohammed Maazouz, di 41 anni; l’uomo al termine delle formalità di rito è stato così arrestato e accompagnato immediatamente nella casa circondariale di via Poma in attesa dell’udienza di convalida da parte del giudice, mentre a carico della moglie è stato emesso un deferimento a piede libero all’autorità giudiziaria per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.