Neonato scosso, i consulenti: denutrito e in pericolo di vita

MANTOVA «Un bambino denutrito, che all’arrivo in ospedale presentava una sensibile perdita di peso repentina, nonché lesioni e traumi compatibili con azioni di scuotimento e d’impatto violento». Questo quanto riferito ieri in aula dai due consulenti del pubblico ministero Lucia Lombardo circa il processo istruito nei confronti di una donna accusata di aver maltrattato e percosso pesantemente il proprio figlio all’epoca di soli quattro mesi. Sul banco degli imputati anche il padre, già giudicato e condannato in abbreviato e in attesa del giudizio d’appello. I fatti a loro ascritti risalgono nello specifico al luglio del 2019, quando la coppia, che ha in tutto tre figli, era partita dal Mantovano per andare a passare le vacanze dalla nonna materna dei bimbi in provincia di Foggia. Già durante il viaggio il neonato avrebbe avuto una prima crisi poi rientrata. Una volta giunti a destinazione però si sarebbe registrata nel corso della notte una seconda crisi. E in tale situazione sarebbe stata proprio la nonna ad accorgersi delle lesioni del nipotino. Portato subito in ospedale il bimbo, che appariva anche disidratato, era stato sottoposto a un intervento neurochirurgico nel corso del quale erano emersi i sintomi della sindrome del cosiddetto “bambino scosso”. A seguito di successive indagini era così scattato l’arresto della donna mentre il marito era stato indagato indagato a piede libero. In particolare i due periti – un medico legale e una pediatra – hanno riferito di come il bimbo, al momento dell’ospedalizzazione in stato comatoso, si trovasse in grave pericolo di vita. Inoltre per quanto concerne la disamina dei colpi riscontrati sul corpo del neonato questi non potevano essere stati inflitti dai fratellini, perché i bambini di quell’età non hanno la forza necessaria per causare tali lesioni. Già in aula il primario del nosocomio di San Giovanni Rotondo, dove la vittima era stata ricoverata, aveva parlato di traumi ipoteticamente afferenti 10-12 ore prima. Circostanze che hanno portato il Pm a riformulare le imputazioni in merito alle aggravanti da lesioni gravi a gravissime. Prossima udienza il 17 ottobre per i residui testi della difesa e l’esame dell’imputata.