MANTOVA Cinque mesi di sperimentazione, e i risultati inducono l’amministrazione a estendere il progetto di parcheggi intelligenti anche al centro storico. I rilevatori attivati con sistema wi-fi per comunicazione a basso consumo “Internet Othings” collocati lungo le mura del primo tratto del lungolago Mincio, dal castello di San Giorgio sino all’altezza della sede Polstrada, si è rivelato utile per gli utenti, ma anche per l’Aster, soggetto gestore del sistema, al fine di monitorare le percentuali di occupazione dei 100 stalli. Si evince, dai primi consuntivi, che quest’area viene occupata al 95% nelle domeniche, giorni di maggiore afflusso, e nei giovedì mattina, durante il mercato.
Buona anche la richiesta nei giorni di venerdì, sabato e festivi (80%), mentre viene registrata una media del 60% negli altri giorni feriali. Peraltro, vista dal punto di vista dell’utenza, la soluzione adottata sul lungolago, denominata “Tap & Park”, offre il duplice vantaggio: intanto, quello di sapere anche a distanza la probabilità di trovare posto; quindi, di poter pagare sempre a distanza tramite il telefonino; operazioni possibili scaricando sul proprio smartphone o iphone una semplice applicazione gratuita.
«L’idea è di estendere questo sistema a tutti i parcheggi della città – spiega l’assessore al traffico Iacopo Rebecchi –. Partiremo a breve con gli 80 posti di corso Vittorio Emanuele, oltre che con gli stalli a strisce gialle destinati al carico-scarico. Sono stati gli stessi commercianti che ce lo hanno chiesto, dato che molti utenti autorizzati non rispettano le tempistiche concesse creando disagi».
E proprio in Pradella verrà sperimentato il sistema “Allert”, con software realizzato dall’università di Modena e Reggio. «L’Unimore sta lavorando alla realizzazione di questo software che adotteremo nei posti auto di Pradella. Sarà una gran comodità anche per gli utenti poter sapere a distanza quanti posti siano disponibili, e quali tempistiche di parcheggio ci siano, grazie a questa App, di trovare posto, sia pure con margine di previsione», conclude Rebecchi