MANTOVA – Si ripresenta come il tormentone politico di mezza estate l’iniziativa organizzata negli spazi gestiti dall’Arci sulle sponde del lago Inferiore, e ormai consolidata nella formula della “pastasciutta antifascista”. La kermesse gratuita che porta la firma del collettivo “La boje” è in calendario per la sera del prossimo 27 luglio al Campo Canoa, in memoria di una analoga mensa ammannita dalla famiglia Cervi alla notizia diffusa della caduta del fascismo. Anche in tal caso si tratta di un momento conviviale a sfondo politico, con distribuzione assolutamente gratuita di pastasciutta (anche vegana o senza glutine).
Ma sarà poi davvero gratuita quella distribuzione? Per gli organizzatori oggettivamente lo sarà. Non per secondo l’opposizione consiliare in via Roma, che parla piuttosto di una iniziativa “finanziata” dal Comune, che agevola economicamente i gestori dello spazio estivo sulla sponda del lago. È il leader dell’opposizione Stefano Rossi (Mantova ideale) che fa i conti in tasca all’ente. Rileva Rossi: «Ci risiamo: domenica 27 luglio al Campo Canoa sarà distribuita la “Pastasciutta Antifascista”. Praticamente sarà pagata da tutti i cittadini mantovani dato che il Comune di Mantova (cioè noi) per allestire per l’Arci l’area di Campo Canoa, ha speso l’anno scorso la bellezza di 140mila euro, mentre in cambio all’associazione sarà chiesto un modestissimo contributo di 250 euro più Iva per ripristinare l’area verde, a cui si aggiungerà la somma, definita a consuntivo, per il rimborso delle spese di acqua e luce, che saranno determinate con la registrazione dei consumi effettuati».
I costi imputati all’ente sono quelli relativi alla predisposizione dell’area feste, con stand, bagni, servizio di guardiania, “varie ed eventuali”, che è come dire un vero finanziamento, sia pure a scopo aggregativo. Inutile dire che il rilievo di Rossi, rilanciato su Facebook, ha riscosso una vasta eco e raccolto una larga messe di critiche al Comune.






































