Porta Cerese: sottopasso Fs, cresce il budget e si prolunga il tunnel

MANTOVA Dal 5 agosto si inizia a scavare per il sottopasso ferroviario di Porta Cerese per eliminare in via definitiva il passaggio a livello della Mantova-Monselice, e i suoi oltre 20 abbassamenti di sbarre giornalieri. Si parte con i lavori di Aqa, ramo operativo di Tea, per la posa delle nuove condotte in via Parma nel tratto compreso tra via Visi e viale Learco Guerra.
È questa l’opera attesa da oltre mezzo secolo, come più volte ha argomentato il sindaco Mattia Palazzi che ha seguito personalmente le pratiche laboriose e gli accordi stipulati con Rete ferroviaria italiana (Rfi), la quale finanzierà interamente l’opera con un budget impensabile. A fronte dei 700mila euro previsti per la soppressione di ogni passaggio a livello, qui Rfi ne investirà ben 35 milioni; somme a disposizione cresciute dall’inizio degli studi preliminari, inizialmente quotati 28, poi saliti a 33, e oggi nel master plan quotate esattamente 35.053.370,00 euro, dei quali 21.550.482,27 per i lavori, 13.409.857,48 come somme a disposizione della stazione appaltante, e il rimanente per imposte e contributi di legge. Il tutto al netto degli espropri e del valore delle opere a base d’asta. Il solo progetto esecutivo è costato qualcosa come 525.621,52 euro.
Quanto alle tempistiche, il cronoprogramma dettagliato fa iniziare il conto alla rovescia il 5 agosto con i lavori di Aqa, appunto, e tecnicamente dopo 810 giorni (poco più di 2 anni e 2 mesi), a ridosso dell’autunno 2026, si avrà lo smobilizzo del cantiere. Il tutto in 6 fasi, cui si aggiunge quella preliminare di insediamento del cantiere, bonifica e simili.
Punto fermo dell’amministrazione, il traffico veicolare non subirà battute d’arresto per tutto il tempo dei lavori, fatte salve brevissime parentesi, se necessarie, con deviazioni comunque più che sopportabili. A quel punto si chiuderà un capitolo importante per la storia della città.