MANTOVA – Stando a quanto da lei stessa dichiarato in sede di denuncia, era stata vittima di un tentato stupro perpetrato ai suoi danni dal proprio marito. Ma una volta escussa davanti al collegio dei giudici, le sue parole si erano invece rivelate totalmente contrarie rispetto a quelle rese alle forze dell’ordine e che avevano portato il coniuge prima all’arresto e quindi a processo. A finire sul banco degli imputati circa le ipotesi di reato di maltrattamenti in famiglia e violenza sessuale un 50enne marocchino residente nel comune di Borgocarbonara. Secondo le accuse a lui ascritte infatti l’imputato, tra il 2020 e il 2021, si era reso responsabile nei confronti della moglie di reiterati episodi di violenza domestica nonché di un caso di tentato stupro fino a quando, nel settembre dello scorso anno, la presunta vittima aveva presentato ai carabinieri due denunce-querele nel giro di un paio di giorni. Ma la verità, come raccontato dalla stessa persone offesa di fatto ritrattando la propria versione, sarebbe stata del tutto diversa. Dietro al dichiarato tentativo di violenza subito, infatti, vi sarebbe stato solo l’intento di vendicarsi del compagno a suo dire reo di aver intrapreso una relazione extraconiugale con un’altra donna. Alla luce di tale testimonianza ieri l’imputato è stato quindi mandato assolto perché il fatto non sussiste. Assoluzione, seppur con formula dubitativa, chiesta altresì dal pubblico ministero in requisitoria.